Trezzo sull'Adda (Milano), 22 maggio 2020 - Coppie in crisi dopo il lockdown, centralini bollenti ai consultori della Fondazione Centro per la Famiglia Cardinal Martini, in un mese hanno registrato il 30% di chiamate in più. Tutte per chiedere aiuto allo psicologo. E non è finita. "Molto è ancora sommerso, soprattutto gli episodi di violenza fra le mura domestiche", spiega il direttore Gabriele Pirola. E’ alla testa di un plotone di 111 specialisti e 52 volontari che gestiscono cinque strutture, quattro nell’hinterland - Cernusco, Trezzo, Melzo, San Giuliano ora Peschiera - e Vimercate, in Brianza. Punti di riferimento storici per 10.564 utenti l’anno, con record sull’Adda dove "la carenza di presidi sanitari" spinge un esercito di 5mila persone a bussare alla porta in piazza Nazionale, segue Melzo, dove chiedono aiuto in 1.595, che scendono a 1.487 a San Giuliano (da poco trasferito a Peschiera), per chiudere a Cernusco, recentissimo satellite aperto a differenza degli altri solo due volte la settimana con un totale di 728 prestazioni a 294 cittadini. A chiedere il salvagente per l’80% sono donne, la fascia d’età più rappresentata è quella fra i 35 e i 55 anni.
«Lavoro di équipe, approccio multidisciplinare, capillarità, e progetti personalizzati sono i nostri punti di forza – sottolinea Pirola -. L’isolamento da virus ha fatto aumentare ansia e tensioni che finiscono per minare i rapporti alla base". Il tratto comune a tutte le strutture "è la tenuta delle relazioni non solo fra uomo e donna ma anche fra genitori e figli. I bambini sono termometri sensibilissimi". Lo dimostra il Laboratorio di parole che aiuta i piccoli a esprimere i sentimenti legati al divorzio dei genitori "mettendoli di fronte a quanto i conflitti del distacco incidano sui ragazzi e a evitarli". Servizi che con il Covid si sono trasferiti in blocco on-line "nell’attesa di tornare faccia a faccia".
La Fondazione svolge un ruolo importante anche nel campo della prevenzione ginecologica e dell’ostetricia, prestazioni gratuite per il pubblico tranne pochissime per cui viene richiesto il ticket. Ma i conti non tornano: "Il nostro bilancio è di un milione 800 mila euro l’anno, la Regione ce ne corrisponde solo 1,4, senza il sostegno fisso di 112 parrocchie e le donazioni di privati non riusciremmo a pareggiare - dice il direttore -. Da tempo chiediamo al Pirellone di non lasciarci indietro".