Coronavirus, le famiglie: "Rsa di Cassano, chi ha sbagliato deve pagare"

Sono risultati tutti positivi a Covid-19 i dieci tamponi effettuati all’interno della struttura per anziani

I familiari vogliono sapere di chi sono le responsabilità

I familiari vogliono sapere di chi sono le responsabilità

Cassano d'Adda (Milano), 22 aprile 2020 - Tutti positivi i dieci tamponi effettuati nella Rsa cassanese, monta così la polemica sulla gestione delle misure di contenimento in casa di riposo per l’emergenza sanitaria. Fra i test eseguiti figura anche quello di una donna di 93 anni morta domenica scorsa, qualche giorno dopo aver fatto il tampone. L’esito dell’esame postitivo è stato comunicato ai familiari della donna che ora chiedono al sindaco di fare chiarezza: "Abbiamo avuto la conferma della positività di mia nonna al Covid-19 in seguito al tampone faringeo eseguito prima che ci lasciasse. Ora che è chiaro, e palese, che le misure adottate per il contenimento non sono servite a niente e hanno portato alla morte più di 20 ricoverati. Vogliamo che si facca luce su eventuali responsabilità di quanto accaduto, chi ha sbagliato paghi. Era chiaro da mesi che qualcosa non andava per il verso giusto, ma si è finto che tutto proseguisse bene limitadosi, da parte del Comune, alla pubblicazione di comunicati stampa. Servono i fatti non le parole".

Il sindaco, da parte sua, ha più volte dichiarato che tutto era sotto controllo. "La situazione in Rsa ci suscita qualche preoccupazione però è stabile, sotto controllo", aveva così sostenuto nel consiglio comunale del 26 marzo. Da quella data il numero dei defunti è poi aumentato fino a regitrare più di 20 decessi. Dito puntato sui tamponi non eseguiti in questi mesi di emergenza sanitaria fino alla scorsa settimana, una situazione così spiegata dal primo cittadino Roberto Maviglia nell’ultimo comunicato sulla Rsa: "Il decreto emanato da Regione Lombardia prevede che si facciano i test solamente a chi mostra i sintomi della infezione da virus. Prendiamo atto delle decisioni della Regione, ma non le condividiamo affatto. Ci stiamo quindi attivando in forma autonoma per sottoporre a test almeno il personale sanitario". 

Sulla vicenda non mancano le prese di posizione in ambienti politici. Il consigliere di opposizione di Forza Italia, Marco Crippa, ha presentato una mozione in cui si chiede l’istituzione di una commissione d’inchiesta sull’intera vicenda. Gli altri componenti della minoranza chiedono compatti decisioni: "Quello che ci interessa è capire come spezzare il contagio e mettere in sicurezza ospiti e dipendenti. Si dovrà, poi, fare assoluta chiarezza su che cosa non ha funzionato". Nel cerchio delle possibili responsabilità sui tamponi non eseguiti e sulla difficile reperibilita dei test in forma privata ci sono poi loro, le vittime; persone che hanno perso la vita in solitudine senza nemmeno il conforto dell’ultimo saluto dei propri cari.