Cernusco, plasma contro il Covid: un esercito di donatori

Dall’Avis di Cernusco un messaggio forte: "Aspettiamo solo il via libera". Intanto nei centri trasfusionali l’attività è ripresa ormai a pieno regime

Migliaia di donatori dell’hinterland sono pronti al prelievo del plasma

Migliaia di donatori dell’hinterland sono pronti al prelievo del plasma

Cernusco sul Naviglio (Milano), 29 maggio 2020 - Plasma contro Covid, Avis Cernusco è pronta a farsi in quattro. "Aspettiamo solo l’input delle autorità per chiamare i donatori", dice il presidente Carlo Assi. Del resto la pratica non è una novità. Si è cominciato negli anni Novanta per la cura di altre malattie come l’epatite. Per la polmonite-killer potrebbe essere seguito lo stesso iter. Prima, l’ospedale fa una ricerca sul titolo dei guariti, più alto è meglio è, poi si preleva. Il metodo è consolidato, "nel 2019 abbiamo raccolto 169 sacche in arrivo da 1.450 donatori (quelle di sangue intero invece sono state 1.742)". Adesso l’obiettivo è sconfiggere il coronavirus. Dopo i primi tentativi sui malati più gravi in emergenza, molti andati a buon fine, è partita una sperimentazione in alcuni ospedali fra i quali Pavia, ma si pensa già a una filiera calata nella quotidianità. "Nel caso in cui ci sia il via libera non vogliamo farci cogliere impreparati. La frazione di sangue ricca di anticorpi potrebbe rivelarsi un’importante risorsa in attesa del vaccino - sottolinea il presidente -. Aspettiamo il parere degli scienziati. Noi come sempre siamo a disposizione". Perché il plasma iperimmune diventi una terapia ufficiale serve il sì dalla catena di comando, dal Centro nazionale Sangue, a quello regionale di coordinamento.

Intanto, è decollata la Fase 2 anche nei centri trasfusionali. Con le stesse precauzioni del lockdown durante il quale l’attività non si è mai fermata, ma in un clima meno teso. I donatori arrivano alle postazioni solo su appuntamento, a distanza uno dall’altro. L’organizzazione funziona perfettamente. Sono lontane le ansie dei primi giorni della pandemia, quando erano arrivate disdette a raffica. Un appello a farsi avanti e regole sulla sicurezza avevano invertito subito la rotta, "permettendoci di arruolare nuove leve - ricorda Assi - 200 volontari in più".

Da allora le richieste di iscrizione non si sono più fermate. Sul fronte obiettivi non è cambiato nulla da inizio anno: "Puntiamo a mantenere l’autosufficienza", cioè ad avere a disposizione sangue e plasma in quantità necessaria a soddisfare la domanda. Per rafforzare le fila dei volontari sono state lanciate campagne sui social network mirate ai più giovani con importanti risultati - +36% nella fascia 18-25 - e iniziative originali come l’appello a farsi avanti stampato su 30mila sacchetti del pane consegnati ai forni della città. Un concetto ribadito da ieri anche on-line all’interno del Percorso Varasi, la scuola di formazione per donatori che per la prima volta diventa digitale.