Cernusco, incendio con due vittime: "Non scorderò mai le grida di Maria"

Rina Conz è stata l’ultima a lasciare l’edificio: il salotto era invaso dal fumo. Impossibile respirare

Rina Conz insieme alla figlia Simonetta Parrotta: "Sono stati momenti terribili"

Rina Conz insieme alla figlia Simonetta Parrotta: "Sono stati momenti terribili"

Cernusco sul Naviglio (Milano), 28 febbraio 2020 - "Non dimenticherò mai Maria che chiedeva aiuto". Sembrava una mattina come un’altra per Rina Conz, 86enne disabile, l’ultima degli inquilini di via don Sturzo a essere portata in salvo dai vigili del fuoco, ieri a Cernusco, dopo il rogo che ha devastato una palazzina dell’Aler provocando la morte di due donne al piano di sotto. "Mi sono arrampicata sul davanzale con le braccia per vedere da dove arrivasse tutto quel fumo, non riuscivo a capire cosa stesse succedendo - racconta la pensionata –. Mia figlia era già andata al lavoro e io avevo indossato le cuffie per vedere gli aggiornamenti in televisione del coronavirus, quando ho sentito puzza di bruciato. Il salotto era avvolto nel fumo, l’aria si era fatta irrespirabile. Ho capito che dovevo spalancare tutte le finestre".

E così ha fatto senza perdere il sangue freddo che le permette di affrontare i guai dell’età e le limitazioni con una dignità invidiabile. Poi, un urlo squarcia il silenzio "era Maria". "Ho capito che stava succedendo qualcosa di irreparabile". Una sequenza drammatica incisa sull’edificio come testimoniano le tapparelle accartocciate e una scia nera che ricopre l’intonaco aragosta dello stabile. Sembra un segno di lutto. Si contano i danni, mentre in serata Aler aveva già cominciato a ripulire. "Ma ferite come questa non si cancellano", dice Rina, che come altri dei 24 sfollati verrà accolta da parenti. "È un disastro – aggiunge la figlia Simonetta Parrotta, che vive con lei -. Quando mamma mi ha chiamata, credevo fosse successo qualcosa in casa. Le ho detto che stavo arrivando, ho cercato di rassicurarla, ma quando ho visto le autobotti e i pompieri, ho temuto il peggio. I vigili del fuoco sono stati eccezionali, si sono presi cura di mia madre con una delicatezza difficile da spiegare". Fra le 8.40 e le 8.50 il 112 ha ricevuto una decine di chiamate, tutte in arrivo dal palazzone dove si è propagato l’incendio. Ma fra loro non c’era Maria. A riprova che forse le fiamme non l’hanno colta di sorpresa.