Arriva da Cernusco l'idea del calcio biliardo

Il creativo 19enne Simone Pezzutto fondatore dell'agenzia «Make» lancia la nuova moda

Il maxi tavolo verde

Il maxi tavolo verde

Cernusco sul Naviglio (Milano), 12 febbraio 2016 - Non è un paese per vecchi. O almeno ce lo auguriamo, perché l’entusiasmo e il coraggio di Simone Pezzutto, cernuschese 19enne, meritano tutta la fortuna possibile. Una fortuna che sta già arrivando. Non capita spesso, anzi non capita mai, di raccontare storie di ragazzi poco più che maggiorenni che decidono di fare seriamente impresa con la propria creatività. Il più delle volte resta un hobby, un sogno o un’attività parallela allo studio. Per Simone è andata diversamente. «Potevo scegliere di iscrivermi all’università, di studiare comunicazione pubblicitaria, e allo stesso tempo di continuare a fare il videomaker - spiega lui - ma ho capito che non avrei fatto bene nessuna delle due cose. Così ho deciso di provare davvero a seguire la mia strada». Un percorso intrapreso qualche anno addietro, alle superiori, quando per divertimento, prima aiuta amici che girano videoclip e fanno foto nell’ambiente rap, poi ci prova in prima persona. Con ottimi risultati, tanto da lavorare con diversi artisti della scena rap metropolitana che poi hanno spiccato il volo.

"Alcuni giorni mi capitava di essere così impegnato da dovere saltare la scuola - ricorda - e quelle volte i miei genitori non erano molto contenti. Per il resto mi hanno sempre sostenuto e aiutato, anche se non sono andato avanti con gli studi. E poi chissà, qualche corso potrò sempre farlo in futuro». Il presente, invece, è all’insegna del fare. In senso letterale, giacchè «Make» (la traduzione in inglese di fare) è il nome dell’impresa individuale e del brand che Simone sta lanciando. I video e la musica sono solo una parte di un progetto che abbraccia il mondo della comunicazione, la galassia social e la grafica. «Di cosa mi occupo? Di offrire un programma completo dalla A alla Z per migliorare l’immagine del cliente che si rivolge a me - recita con la sicurezza del marketing manager - e di studiare con lui campagne di comunicazione, in internet, sui social network, gestendo pagine e profili, ma anche con eventi mirati». La risposta del mercato finora è stata positiva, grazie soprattutto al passaparola degli amici e dei primi clienti. Del resto funziona sempre così: se lavori bene, il lavoro ti cerca. «Io poi ho costi fissi bassi, mi basta un portatile, vado dal cliente o al limite lavoro da casa». Se il progetto lo richiede un parte viene affidata ad altri professionisti esperti. Il fattore età incide ma fino a un certo punto. «A volte mi è capitato di essere trattato come un ragazzino perché ho 19 anni ma quando capiscono che faccio sul serio le cose cambiano».

Il vulcano, intanto, erutta idee: l’ultima è quella del calcio biliardo. Un rettangolo verde smontabile di legno ed erba sintetica, sei metri per quattro, dove i giocatori replicano una partita a carambola con i piedi, una palla da colpire e un’altra da mandare in buca. «L’ho fatto costruire in più pezzi che poi si assemblano e lo metto a disposizione di centri sportivi e aziende che vogliono sfruttarlo per fare promozione, creando aggregazione». Qualche sera fa, a Brugherio, la partita «lancio» e la presentazione dell’agenzia «Make». E il futuro? «Mi piacerebbe esplorare altri mercati e lavorare anche all’estero». In quei paesi per giovani, insomma. Sperando che anche il nostro lo diventi un po’.

mauro.cerri@ilgiorno.net