Centri antiviolenza, boom di accessi in Martesana

Da Melzo a Cassano e Cernusco richieste in aumento del 55% in un anno

Valentina Francapi, Valerio Pedroni, Lorena Trabattoni, Arianna Moreschi e Lorenzo Fucci

Valentina Francapi, Valerio Pedroni, Lorena Trabattoni, Arianna Moreschi e Lorenzo Fucci

Melzo (Milano), 20 marzo 2019 - Ben 142 le richieste di aiuto in Adda Martesana. Per il centro antiviolenza Viola è il momento del primo bilancio, ma il futuro è fosco: rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso il dato è in aumento di quasi il 55%. Risale a un anno fa l’apertura del primo sportello a Cassano, poi è arrivato il secondo a Melzo, quindi il terzo a Cernusco. Le donne della zona non hanno perso l’opportunità: agli sportelli, gestiti dalla Fondazione Somaschi con la cooperativa Dialogica, hanno denunciato giorno dopo giorno violenze di tipo fisico, psicologico, economico, sessuale, o di stalking da parte soprattutto di mariti, conviventi, compagni o expartner. I numeri sono al centro del primo report.

L’esperienza di Viola è stata presentata in Regione alla mattinata con la delegazione europea di Grevio, impegnata al contrasto della violenza di genere. Il centro antiviolenza Viola (acronimo di Valorizzare le Interazioni per Operare come Laboratorio Antiviolenza) coinvolge 28 Comuni dell’area sud-est dell’hinterland milanese, per una popolazione residente di 339.396 persone, e il Comune di Melzo è capofila.

Le richieste d’aiuto sono arrivate da 142 donne (104 marzo-dicembre 2018), che hanno fatto richiesta d’incontro spontaneamente o a seguito di segnalazione. Ben 105 di loro, nel totale 68 italiane e il resto straniere, hanno chiesto un primo colloquio di persona. Per 13 di loro è stato avviato un percorso di sostegno psicologico, a 34 è stata data una consulenza legale civile e/o penale, mentre per 7 è stata necessaria la messa in protezione. In 121 dei casi segnalati la violenza è stata fisica o psicologica, in 66 l’autore è il compagno/marito o ex partner. A gennaio e febbraio 2019, rispetto al 2018, i contatti di Viola sono cresciuti del 54,7%.

«Sono numeri importanti che confermano quanto sia diffusa la violenza domestica ma che ci dicono anche come l’approccio scelto per contrastarla sia vincente - sottolinea Chiara Sainaghi, responsabile dei servizi antiviolenza della Fondazione Somaschi -. Oltre a offrire accoglienza i centri hanno costruito, con i Comuni capofila, una rete capillare e capace di orientare correttamente le donne ai servizi». I Comuni coinvolti appartengono al Distretto di Melzo, a quello di di Gorgonzola, a quello di Pioltello e al Distretto di Trezzo sull’Adda. A Milano, come referente del comune capofila, c’era Valentina Francapi, assessore del Comune di Melzo.

«Crediamo moltissimo in questo progetto e crediamo ancora di più nel fatto che, azioni di così grande importanza sociale, debbano essere gestite in rete, ottimizzando non solo le risorse economiche, ma soprattutto quelle umane. Purtroppo i numeri di questo primo anno ci stanno dando ragione, avremmo preferito il contrario. Stiamo invece constatando quanto il fenomeno della violenza di genere, spesso consumata in ambiente domestico e famigliare, quell’ambiente in cui ogni donna dovrebbe sentirsi protetta e accolta, sia un problema fortemente presente sul nostro territorio».