Cento anni e una vita piena d’amore a Segrate. Per Lea anche una lettera del sindaco

Ex insegnante elementare, è stata un’istituzione per molti studenti

La centenaria Lea Rea al grande traguardo

La centenaria Lea Rea al grande traguardo

Segrate (Milano), 21 settembre 2017 - Lea rea compie 100 anni. Ape d’oro, Lea Rea è stata insegnante elementare molto amata in città e, come in una narrazione dantesca, «galeotta» dell’amore tra mamma e papà del sindaco Micheli. È una storia dai risvolti romantici quella che scandisce la vita di Lea Rea, una segratese centenaria festeggiata con un tutti gli onori da parenti e concittadini. Il sindaco le ha dedicato una lunga lettera, un lungo ringraziamento ufficiale scritto di suo pugno su carta intestata del Comune.

«Non una alettera formale, ma dai contenuti affettuosamente molto personali», racconta Micheli. A Rovagnasco e al Villaggio Ambrosiano molti la conoscono benissimo: la signora Lea fu per molti anni insegnante nelle scuole elementari del quartiere ed è stata componente della prima commissione comunale per la Biblioteca cittadina. «Ricordo quanto è stata importante per la mia famiglia - racconta il primo cittadino -. Mi riferisco a quanto mi hanno raccontato mio papà Piero e mia nonna Rosi: fu proprio la signora Rea, nominata componente della prima commissione comunale per la Biblioteca, che in quella veste andò a chiedere a mio nonna, che era sua collega nell’insegnamento alle scuole elementari, se poteva interessare a mio papà, allora diciottenne, di ricevere l’incarico di bibliotecario con il compito di costituire ed aprire al pubblico la biblioteca di Segrate. Mio padre accettò, convinto che quell’incarico fosse un lavoretto da abbandonare una volta finiti gli studi». Le cose, invece, andarono diversamente.

«Il lavoretto diventò stabile - prosegue -: mio papà conobbe mia mamma, che era anche lei dipendente comunale, ed è rimasto in Comune per più di 41 anni. Anche mia mamma ha un bel ricordo su di lei: un ventaglio che lei le regalò per arricchire la collezione di cui mia mamma è molto orgogliosa». Senza l’intercessione della signora Lea, forse quell’amore non sarebbe scoccato e la famiglia Micheli non avrebbe avuto i natali. E Segrate non avrebbe avuto il sindaco scout. «Ho concluso la lettera - aggiunge Micheli - con un ricordo che riguarda me ancor più direttamente: la telefonata che la signora Lea fece nel giugno del 2015 a mio padre per dirgli che lei, determinata come sempre, era andata fino al seggio per votarmi contribuendo così alla mia risicatissima vittoria al ballottaggio per l’elezione a sindaco di Segrate. Un grande onore che lei mi ha fatto, caricandomi di una responsabilità che spero di meritare fino all’ultimo giorno del mio mandato».