Cassina De' Pecchi (Milano), 25 agosto 2019 - Al traguardo le due petizioni, è doppio no all’impianto di triturazione inerti a Cernusco, al confine con Bussero e Cassina, ma il coro è unanime: «Lo facciano da un’altra parte». A margine della crociata estiva contro l’impianto privato, in fase autorizzativa, c’è anche un po’ di polemica politica: quella che ha sdoppiato comitati per il no e petizioni. Resta, soprattutto in vista delle decisioni l’obiettivo comune: «Conta il risultato. Si blocchi questo insediamento che ha le prime case a cinquanta metri, e vicini scuole, asili e il parco della Martesana».
Ultimo giorno di raccolta firme al mercato del venerdì cassinese per il comitato numero uno, il “Coordinamento sovracomunale di informazione e contrasto alla locazione dell’impianto di triturazione di inerti”. I promotori (fra gli altri l’ex assessore all’Ecologia Tommaso Chiarella per i Verdi) hanno raccolto firme tutta l’estate: al mercato, casa per casa, in punti di raccolta definiti, online. Siamo a quasi 1.500. La petizione denuncia «omissioni e lacune nella relazione di sintesi e nei documenti dell’azienda proponente». «Occorrono informazioni certe e tutele». Una conferenza conclusiva a margine della raccolta firme è già annunciata per mercoledì.
A pochi passi, in municipio, prosegue la raccolta firme-bis promossa dal “Comitato sovracomunale salute e territorio”, che opera anche lui a cavallo fra Cassina e Bussero ed è sostenuto dall’amministrazione comunale. Due raccolte firme, un fronte del no più debole? «Sono la prima a dispiacermene – così il sindaco Elisa Balconi – ma il coordinamento si è chiaramente connotato come strumentalizzato politicamente, ed è capeggiato da un ex assessore poco credibile. Ci siamo sentiti presi in giro».
Entro sabato firme e osservazioni al progetto devono pervenire a Città Metropolitana. «Come Comune – così Balconi – stiamo facendo tutto quello che è necessario, e i nostri tecnici stanno terminando le osservazioni». Ma osservazioni saranno presentate anche dal Coordinamento. «Il Comune, oltre ad averci ignorato, ha messo in campo una competizione inutile – così Tommaso Chiarella – Presenteremo dunque, oltre alle firme, anche osservazioni in autonomia».