Cassina de' Pecchi, tagliate le gomme al parroco

Atto di vandalismo contro l’auto di don Massimo Donghi, protagonista nei giorni scorsi di uno screzio via web col sindaco

Don Massimo Donghi

Don Massimo Donghi

Cassina de' Pecchi (Milano), 20 marzo 2018 - Tagliate le gomme all’auto del parroco don Massimo Donghi, il parroco dello screzio via web con il sindaco e di quel “fannullone” che tanto ha fatto parlare nei giorni scorsi. Il fatto è avvenuto l'altra notte, e la denuncia contro ignoti è stata presentata nella giornata di ieri alle forze dell’ordine. Non si esclude, anzi, la pista del vandalismo comune. Ma la concomitanza con il can can mediatico e il clima acceso potrebbero aver fomentato qualche esagitato. Mentre si indaga il parroco si trincera nel riserbo: "Pace e bene: ma su questo non ho niente da dire". E cittadini e politica, dopo tanto clamore, tacciono: "Smorziamo i toni per il bene collettivo".

Il fatto è avvenuto l'altra notte. L’auto del prevosto regolarmente ricoverata in un posteggio all’interno dell’area di pertinenza della parrocchia dove il prete ha la sua abitazione. Ieri mattina la sinistra scoperta: gli pneumatici, tutti e quattro a quanto risulta, tagliati e a terra. Doppio sgomento: il gesto in sé e una giornata piena di impegni. A rimuovere l’autovettura ha pensato il carro attrezzi, sul posto sono arrivati i carabinieri, che ieri in giornata attendevano il prevosto per la formalizzazione della denuncia contro ignoti. Sul fatto un tam tam ufficioso della prima mattina, qualche notizia in rete, ma poi pochissimi commenti pubblici. La comunità, balzata agli onori delle cronache nel fine settimana per la querelle alla don Camillo, desidera tornare alla normalità. Sempre salda la cordata solidale attorno a don Massimo, "un grande prete, una persona attivissima, che sta vicino ai poveri, che si sta dando un gran da fare per la nostra chiesa".

Parroco d’assalto, che l’altra sera non ha esitato a intervenire in rete, e poi a postare un ironico videomessaggio, quando, da una diretta streaming partita erroneamente dai tavoli della giunta, avrebbe sentito il sindaco Massimo Mandelli definirlo un “fannullone”. Frase che il primo cittadino ha pubblicamente negato: "Non mi appartiene, non ho pronunciato quelle parole e spero di poterlo dimostrare". Per aggiungere: "Io e il parroco opposti per questioni di fede, ma entrambi lavoriamo per il bene della comunità".