Cassina, nuova gestione per Straberry

Vincenzo Paturzo, nominato amministratore giudiziario vuole tenere in vita l’azienda

Cambio ai vertici dell'azienda

Cambio ai vertici dell'azienda

Cassina De' Pecchi (Milano), 28 agosto  2020 - Nuovi bagni a ridosso di campi e serre, tavoli e panche sistemati, sanificazione fatta in tutti i locali. Visita medica per i lavoratori. Un check accurato dei contratti, e ripristino regole per il lavoro a chiamata. A giorni, un cartello, "grande, che stiamo preparando, e che sistemeremo in bella vista ai cancelli. Fragole, nuova gestione. Nuova gestione a caratteri cubitali". Nelle mani di Vincenzo Paturzo, nominato in agosto custode e poi amministratore giudiziario del complesso StraBerry sequestrato dopo l’inchiesta su caporalato e sfruttamento, la sfida maggiore: tenere in vita, sino a quando i processi non saranno conclusi, una realtà aziendale "che non meriterebbe di morire. Per l’occupazione, per la qualità del prodotto, davvero di livello. Per tutto quello che non ha attinenza con l’indagine".

L’amministratore giudiziario, libero professionista già curatore fallimentare e consulente delle procure per casi analoghi, parla senza remore. «I fatti oggetto di indagine sono un conto. In un certo senso un prima. Il compito a me affidato è pensare all’adesso, e al dopo". Auspici preoccupanti in questi giorni. "Era prevedibile che l’impatto mediatico avrebbe prodotto un calo di popolarità per il marchio. Ma le disdette sono piovute: fra le altre quelle di Carrefour, Esselunga, Coop. Senza grande distribuzione non si va da nessuna parte. Ma io sono testardo, nei prossimi giorni andrò al contrattacco. Speriamo di ripristinare".

I lavoratori sono gli stessi di prima, all’incirca nello stesso numero. Solo con contratti, orari di lavoro, stipendio e trattamento ben diversi. "C’è un clima rilassato. Certo, si lavora. Molto. Non ho problemi a dire che ho chiesto ai lavoratori serietà massima. Paghe e orari sono regolati dal contratto di categoria. Normali". Nelle scorse settimane visite mediche e ulteriori accertamenti. "Non ci sono contagi Covid. Ma è anche giusto sottolineare che i lavoratori sono stati trovati tutti fisicamente in ottima salute".

I sessanta ettari di campi di fragole teatro di un’indagine delicata dagli esiti bomba restano in amministrazione giudiziaria a tempo indeterminato. "Sono cause lunghe". Il futuro non è prevedibile. Ma l’azienda c’è. "Il mantenimento di produzione e occupazione, tengo a sottolinearlo, è stata comunque una priorità sin dall’esordio dell’inchiesta. Quando, giorni prima che la cosa venisse ufficializzata ai media, sono scattati i sequestri, il Pm ha immediatamente concesso la presenza, oltre che del sottoscritto, di personale che potesse innaffiare le serre. E non appena possibile si è tornati a raccogliere".