Braccianti extracomunitari sfruttati, sequestrata azienda agricola a Cassina de' Pecchi

Irregolarità nelle assunzioni e retribuzioni. Turni massacranti senza rispetto delle norme anti-Covid

Le immagini tratte dal video diffuso dalla Guardia di Finanza

Le immagini tratte dal video diffuso dalla Guardia di Finanza

Cassina de' Pecchi (Milano), 24 agosto 2020 - I finanzieri del comando provinciale di Milano hanno sequestrato un'azienda agricola di Cassina de' Pecchi, del valore complessivo di oltre 7.500.000 di euro, su decreto emesso dalla Procura della Repubblica del Tribunale di Milano, oggetto di successiva convalida da parte del gip. Sette le persone indagate. 

Il provvedimento costituisce l'esito delle indagini svolte dalla Compagnia di Gorgonzola che hanno consentito di portare alla luce un sistematico sfruttamento illecito della manodopera agricola a danno di circa 100 lavoratori extracomunitari. Gli accertamenti hanno infatti permesso di rilevare anomalie nelle assunzioni e nelle retribuzioni dei dipendenti dell'azienda nonché evidenziato gravi e perduranti violazioni delle norme che regolano l'impiego dei braccianti agricoli. In particolare, i lavoratori non solo erano obbligati a prestare estenuanti turni di oltre 9 ore giornaliere, ma ricevevano una paga oraria di 4,50 euro, nettamente inferiore a quella minima prevista dal contratto collettivo nazionale.

Inoltre, alla ingiusta retribuzione si aggiungevano degradanti condizioni d'impiego nei campi: i braccianti, infatti, soggetti alla continua vigilanza dei responsabili, erano costretti a sforzi fisici oltremodo gravosi, tesi a velocizzare la raccolta dei frutti e in spregio alle norme anti Covid-19 sul distanziamento sociale.