Cassina de' Pecchi, un film sulla Martesana

Duecento cittadini hanno contributo a realizzare Lento fluire

Le scene sono state girate a marzo in pochi giorni

Le scene sono state girate a marzo in pochi giorni

Cassina de' Pecchi (Milano), 21 settembre 2019 -  Registi per un giorno. Impiegati, casalinghe, operai, studenti, commercianti e imprenditori, in 200 hanno raccolto la sfida di raccontare un pezzo di Martesana per farne un film. Ora, è pronto. Si intitola «Lento fluire», è stato assemblato con perizia da Emisfero Destro, regia di Massimo Greco. Domenica prossima, 29 settembre, la prima, al Piccolo Teatro di Cassina.

Sul grande schermo, il lungometraggio di un’ora frutto di una scelta accurata. Alla fine sono entrati 160 contributi di quelli recapitati agli organizzatori per 600 minuti di girato totale. «Numeri che testimoniano la voglia di raccontarsi - dice il regista -. È stata un’esperienza straordinaria di cinema partecipato, di land-telling». La pellicola è un collage di chicche: c’è un’orchestra di una cinquantina di elementi travestiti da fantasmi, l’amico dei cavalli che parla di amicizia e chi cerca l’amore. Ma c’è pure chi parla di tutti loro, un espediente narrativo che si scoprirà solo godendosi la proiezione. «È una sorpresa, un protagonista segreto che rende l’opera ancora più entusiasmante», anticipa Greco. Il documento verrà proposto nelle scuole e nei Comuni.

Minimo comune denominatore, il Naviglio Piccolo,che collega Milano all’Adda e che con i suoi 38,7 chilometri dalla città alla natura incontaminata del fiume è un mondo a parte. «Il sostegno dei Comuni è stato straordinario», sottolinea il regista che ha potuto contare anche sul contributo di Fondazione Cariplo per tracciare uno spaccato di una delle aree fra le più industrializzate di Italia e allo stesso tempo fra le più amate dai turisti come raccontano i ciak. «L’idea è nata dalla voglia di guardare la realtà che ci circonda con occhi diversi, un’occasione per rallentare, fermarsi e realizzare un grande affresco collettivo che ha messo al centro uno dei luoghi più suggestivi della Lombardia».

Non poteva mancare il sostegno di Regione e Città Metropolitana, mecenati di un’impresa «destinata a lasciare il segno», già pronta per un sequel. Con loro anche l’Ecomuseo Martesana. Le riprese risalgono tutte a una manciata di giorni di marzo, filo conduttore, Leonardo. Sua la mano che a inizio Cinquecento ha disegnato il canale dove l’acqua scorre portandosi via le storie di questa terra e della sua gente.