Cassina de' Pecchi, Sos medici a Sant’Agata

Nessuno vuole spostarsi

Il sindaco Massimo Mandelli

Il sindaco Massimo Mandelli

Cassina de' Pecchi (Milano), 18 aprile 2019 - Niente medico nella frazione di Sant’Agata, stasera l’assemblea dell’amministrazione comunale con i residenti: «Una promessa che manteniamo». Ma le notizie non sono rosee: «Fumata nera dall’incontro che abbiamo avuto con i medici di base che operano a Cassina. Nessuno, al momento, è disponibile a tornare nella frazione. La prossima Amministrazione dovrà farsi carico di questo problema».

Così il sindaco Massimo Mandelli, che, giovedì sera, sarà a Sant’Agata Martesana, nella sala Il Mulino, per incontrare i residenti e relazionare sul tema che tiene banco ormai da mesi: la serrata dell’ultimo ambulatorio medico, e i 1.300 assistiti della frazione rimasti, su questo fronte, “a piedi”. Sulla chiusura dell’ambulatorio, come su quello dell’unico sportello bancomat del paese, e su una progressiva serrata dei pochi servizi della frazione l’amministrazione comunale aveva promesso un incontro già nei mesi scorsi. In concomitanza con una raccolta di firme e con una petizione, presentata dal consigliere della Lega Fabio Varisco. «Prima di promuovere l’assemblea, e data la delicatezza del tema - così il sindaco Mandelli - abbiamo atteso di avere le idee chiare, e soprattutto di incontrare i medici di base di Cassina, che abbiamo visto nelle scorse settimane».

Le notizie: «Avrei preferito poterne dare di migliori. I medici in attività a Cassina sono una decina. Nessuno di loro ha manifestato interesse o attività a operare nella frazione. Peggio, la tesi è che l’ambulatorio nella frazione non serve, che i numeri sono compatibili con l’assetto attuale e che i residenti possono tranquillamente fare riferimento a quelli di Cassina centro. Io, è inutile sottolinearlo, e lo ribadirò, non sono d’accordo: i punti di riferimento, in particolare per la popolazione anziana, che ha bisogno anche solo di scambiare due parole e ha spesso difficoltà a raggiungere Cassina, non sono mai sufficienti. Purtroppo non possiamo obbligare nessuno. E certamente non possiamo pagare come ente pubblico uno spazio da destinare a un medico di base. È un problema che chi verrà dopo, o noi stessi se saremo rieletti, dovrà affrontare».

Niente medico e niente sportello bancomat, anche lui chiuso da mesi: «Altro disagio, ma certamente non possiamo fare nulla in merito». Sulla lenta, ma inesorabile, serrata dei servizi nella frazione erano state raccolte firme, e una petizione era stata presentata in consiglio comunale dalla Lega. Non è un problema di spazi. «Come giunta avevamo proposto delle alternative, che sono state respinte. E nell’ambito della riqualificazione dell’ex Nokia abbiamo progettato una Casa della Salute, da destinare proprio a servizi di tipo sanitario. Il problema sono gli organici. Quello dei medici è carente a livello nazionale».