Cassina de' Pecchi, maxi-buco di bilancio: tagli e sacrifici in vista

Ammanco di un milione e 400mila euro: la giunta annuncia taglio assunzioni e un ripianamento che finirà fra 15 anni

Elisa Balconi, primo cittadino di Cassina de’ Pecchi

Elisa Balconi, primo cittadino di Cassina de’ Pecchi

Cassina de' Pecchi (Milano), 13 maggio 2020 - Bilancio, si parte con un buco di un milione e 400mila euro, e la giunta annuncia la cura da cavallo. Sul breve, medio e lungo periodo: 635mila euro spalmabili su 15 anni come da Milleproroghe, e la bellezza di 773mila da spalmare in cinque anni e altrettanti bilanci (154mila euro l‘anno), a partire dal bilancio 2020, approvato in giunta e pronto all‘approdo in consiglio comunale: fra le misure immediate il blocco delle assunzioni previste per l‘anno in corso, tagli al non essenziale settore per settore e, ahimè, già nell‘aria, l‘aumento dell‘Irpef, che va dallo 0,6 allo 0,8. «Impossibile fare diversamente, il disavanzo va sanato con entrate correnti.

Unica alternativa a questo sacrificio sarebbe stata la procedura del predissesto". A chiusura dell‘annuncio, il sindaco Elisa Balconi mette il carico da novanta: "E‘ come se avessimo acceso un mutuo da un milione e quattrocentomila euro, che dobbiamo ovviamente estinguere. Solo a fine estinzione, fra 15 anni, anziché aver realizzato qualche cosa per la città avremo in mano un pugno di mosche". Si torna dunque a parlare del bilancio e del famoso buco, argomento di diatriba e scontro politico sino alle porte del lockdown. Ultimo appuntamento pubblico, poi saltato, appunto una commissione bilancio che si sarebbe dovuta tenere sui numeri, nei primissimi giorni di marzo. La prima comunicazione ufficiale del sindaco “no covid” torna proprio al famoso buco, denunciato in gennaio, all‘avvio delle manovre per la stesura del documento economico 2020.

Il quadro, dimostrato dai numeri, resta quello. La cifra mancante è il risultato di errori sovrapposti in almeno tre bilanci precedenti: nella gestione dei residui attivi e passivi, nella modalità di accertamento dei tributi (sovrastima Imu in dettaglio) e soprattutto in un erroneo calcolo del Fondo Crediti di Dubbia Esigibilità. La polemica si era scatenata subito, con i referenti della vecchia giunta e con parte della minoranza attuale. Sull‘entità dell‘ammanco, e sulle misure di lacrime e sangue che già allora erano state annunciate. A qualche mese di tempo, e ancora alle prese con il ciclone Covid, le novità. Una riguarda l‘entità del buco. Si disse oltre due milioni, la cifra era poi calata a 1 milione e 800mila euro, ora si cala a 1 milione e 400mila "solo grazie alla cancellazione da parte nostra di residui passivi inesistenti e inesigibili già dal 2017, che però gravavano erroneamente sulle casse del bilancio già da due anni".

Il Milleproroghe ha aperto possibilità di spalmare il disavanzo, ma solo per una quota. Per il resto, i numeri sono numeri, e quattrini da accantonare. "Di fatto dobbiamo indirizzare i nostri sforzi principalmente sul mantenimento dei servizi essenziali, impostando tariffe e tributi comunali che garantiscano la massima copertura e il conseguente recupero del disequilibrio. Tale intervento è necessario al fine di evitare la procedura di pre-dissesto, come avvenuto in altri Comuni, che avrebbe conseguenze pesanti: aliquote o tariffe dei tributi locali nella misura massima consentita; copertura integrale del servizio smaltimento rifiuti con i proventi della tariffa; copertura del servizio acquedotto con i proventi della tariffa".