Cassina de' Pecchi, Futuragri sulla Cascina Moretti: "Nostra dal 1990"

La tesi: "Faremo di tutto per difendere ciò che consideriamo ancora una nostra proprietà, dimostreremo le nostre ragioni con dettagliata documentazione"

L'ingresso della Cascina Moretti a Cassina de' Pecchi

L'ingresso della Cascina Moretti a Cassina de' Pecchi

Cassina de' Pecchi (Milano), 15 maggio 2019 - «Faremo di tutto per difendere ciò che consideriamo ancora una nostra proprietà, dimostreremo le nostre ragioni con dettagliata documentazione», è quanto hanno sempre dichiarato i fratelli Cassi, proprietari del fondo agricolo di Cascina Moretti, alle prese con la oltre ventennale vicenda giudiziaria contro la Futuragri srl, società barricata dietro i no comment fino a pochi giorni fa. La srl, con sede legale a Monza, rompe ora il silenzio con un comunicato.

«Nel maggio del 1990 - si legge nella nota - la Futuragri ha acquistato la proprietà del fondo di Cascina Moretti in località Sant’Agata, un’area costituita da terreni agricoli e fabbricati in cattivo stato di conservazione e manutenzione. La gestione in affitto era affidata all’Azienda Agricola F.lli Cassi, il contratto agrario era poi scaduto nel novembre del 2002. Il tribunale di Milano ha sancito, quindi, la cessazione di quel contratto e condannato gli occupanti di Cascina Moretti a lasciare libero il fondo mentre gli stessi nonostante tutto hanno, invece, deciso di continuare a occuparlo». Il via alla procedura esecutiva di sfratto nel 2008. «Solo dopo quasi 11 anni - proseguono - la Futuragri è stata immessa nel possesso di una parte del fondo tra cui la struttura delle stalle con la presenza della mandria di proprietà dei fratelli Cassi affidata di conseguenza a un custode nominato dalla società in attesa del loro ritiro da parte dei proprietari che si sono però limitati a ritirare solo 27 bovini su 95 censiti».

Quel bestiame salvato dalla vendita giudiziaria. «Anziché provvedere al ritiro e la cura della mandria, i proprietari ne hanno chiesto il sequestro, un espediente per paralizzare la vendita disposta dal giudice, per accertamenti sullo stato del bestiame - si legge in conclusione -. La malnutrizione cronica degli animali trova causa antecedente alla custodia affidata a Futuragri, così come è segnalato sui verbali dell’Ats».