Braccianti sfruttati a Cassina, la rabbia dei cittadini: "Tutti sapevano"

Sdegno per il caso di caporalato alla StraBerry. Il sindaco: "La polizia locale era già intervenuta"

I braccianti venivano pagati pochi euro all’ora

I braccianti venivano pagati pochi euro all’ora

Cassina de' Pecchi (Milano), 26 agosto 2020 - "Era ora, ristabilita la legalità". A 24 ore dall’ufficializzazione dell’operazione delle Fiamme Gialle, il sequestro e le denunce piovuti su StraBerry sono l’argomento del giorno. Interviene il sindaco Elisa Balconi, in una lunga nota con il senatore leghista Emanuele Pellegrini: "Squarciato un velo, un plauso alle forze dell’ordine". Commentano a raffica i cittadini. Intanto dagli ambienti dell’indagine si apprende che nessuno dei braccianti impiegati nell’azienda finita nei guai per caporalato sarebbe risultato positivo al Covid. E che nei prossimi giorni saranno sentiti in Procura i sette soggetti, fra amministratori, sorveglianti dei frutteti, impiegati e contabile, raggiunti da denuncia per il reato di intermediazione illecita e sfruttamento della manodopera. Al netto di chi, in queste ore, ha scelto di tacere, basta guardare i social per registrare la condanna dei cassinesi nei confronti degli imprenditori della startup della fragola: "Era ora che finisse questa storia. Vergogna". Le serre di fragola affacciano diritte, a Sant’Agata, su via XXV Aprile, la strada che taglia in due la frazione. Anche ieri, persone al lavoro. La nomina dell’amministratore giudiziario è stata fatta per tutelare la produzione. Poi si vedrà.

Sdegno e condanna, non totale scalpore. "Impossibile - commenta un cittadino - cadere dal pero. Quel che accadeva era visibile a tutti". Decine di extracomunitari che ogni mattina raggiungevano le serre, per riguadagnare la metropolitana la sera, dopo ore di lavoro sotto il sole. Pagato, come l’indagine ha appurato, meno della metà rispetto alle cifre regolari. Inchiesta e blitz della Guardia di Finanza hanno scoperchiato la pentola: il lavoro massacrante e la paga da fame, la pressione e le minacce dei sorveglianti, l’assenza di protezioni, i metodi di reclutamento. Il sindaco tiene a precisare che "nessuno ci dormiva sopra. Con la polizia locale, che ha lavorato con la Guardia di Finanza, avevamo fatto un sopralluogo solo alcuni mesi fa ed erano state emesse delle prescrizioni. Mi ricordo che vidi decine di lavoratori lavarsi in una roggia". Nella nota: "Finalmente una situazione di sfruttamento è stata scoperta e risolta". Così il senatore Pellegrini: "Si cerca di fare ordine nel malcostume di agevolare un certo tipo di “impiego” dei lavoratori stranieri. Vedremo se le risultanze confermeranno l’abitudine di alcune aziende di sfruttare la manodopera straniera, tagliando l’utilizzo di lavoratori italiani, perché disposta ad accettare condizioni lavorative pessime e non rispettosi delle leggi".