Cassano d'Adda (Milano), 20 aprile 2018 - Violenza sulle donne, finalmente lo sportello: al via la rete Viola anti maltrattamento, il progetto è a più mani, e il primo hub d’aiuto è stato inaugurato ieri a Cassano d’Adda, in via Verdi 22. Sarà regolarmente aperto dal 2 maggio, dal lunedì al venerdì (con orari diversi: lunedì e mercoledì 9-14, martedì 14-19, giovedì 15-20, venerdì 11-16). Offrirà spazio di ascolto e accoglienza, supporto psicologico, consulenza e assistenza legale, orientamento e accompagnamento, coordinamento per ospitalità di donne maltrattate in case rifugio. C’è anche un numero telefonico, 393.1667083, che sarà attivo e disponibile negli orari di apertura del centro. Viola, acronimo di Valorizzare le Integrazioni per Operare come Laboratorio Antiviolenza, nasce da un grande lavoro di rete: regìa dei Comuni dell’Ambito territoriale distretto 5, collaborazione di una vasta rete di associazioni e realtà nonché delle forze dell’ordine, la Fondazione Somaschi onlus a gestire il primo sportello, il primo di rete dell’Adda Martesana, che sovrintenderà alla problematica su 28 Comuni, per un bacino di oltre 340 mila abitanti. Bacino dai dati su violenze e maltrattamento che si allineano a quelli nazionali, e fanno registrare un preoccupante aumento. Al vernissage e alla giornata aperta di ieri Lorenzo Fucci, presidente dell’Assemblea dei sindaci del distretto, Arianna Moreschi e Valentina Francapi, assessori alle Politiche sociali di Cassano e di Melzo, Lorena Trabattoni, referente del piano di zona del distretto 5, e lo staff della Fondazione Comaschi con Valerio Pedroni, Chiara Sainaghi, Marcella Ubezio e altri collaboratori.
La sede cassanese è in uno stabile parrocchiale. L’orgoglio di Arianna Moreschi nella giornata inaugurale comprensibilmente elevato: «Questa realizzazione è il frutto di due anni di lavoro intenso. La scelta del nostro Comune, che ospita il primo sportello, è stata a suo tempo quella di non procedere ‘per i fatti nostri’, ma di credere nel lavoro insieme. Eravamo sicuri di tagliare il traguardo: quello che parte oggi è un progetto di enorme rilevanza». Il bando regionale che ha consentito l’avvio di un percorso che va molto al di là dei «luoghi fisici» d’ascolto rientrava nelle politiche di prevenzione e contrasto alla violenza.
C'è il primo hub e ce ne saranno altri decentrati; ci saranno interventi di prossimità o personalizzati; «ma ci sarà anche, e non è secondaria – così Fucci – un’attività costante di sensibilizzazione e promozione di una cultura della diversità di genere». Un progetto, per la Fondazione Somaschi, dalle «3 P»: «Protezione nelle case rifugio – così per la Fondazione Valerio Pedroni – punizione per i maltrattanti grazie alla collaborazione con le forze dell’ordine, ma soprattutto prevenzione. Quest’ultima è cruciale per preparare i cittadini, le forze dell’ordine, gli operatori sanitari e tutti gli attori coinvolti a gestire e contrastare il fenomeno nel modo più efficace. E anche per educare le nuove generazioni».