Cassano, aria nuova sul Pignone

Il parco naturale sull'Adda attende i servizi che oggi mancano

L'area fluviale del Pignone

L'area fluviale del Pignone

Cassano d'Adda (Milano), 20 agosto 2019 - Parco Naturale del Pignone sempre al centro del dibattito per la mancanza di un presidio fisso che garantisca un minimo di servizi, come bagni e bar, ai numerosi fruitori nel periodo estivo. È notizia di questi giorni che dopo le tante segnalazioni dei cittadini di Cassano, qualcosa si sta muovendo per attrezzare quella zona blindata dal Parco Adda Nord, con regole che vietano strutture fisse definitive. L’occasione per migliorare, in fatto di servizi al pubblico, l’area in riva al fiume Adda a Groppello, giunge con il progetto di realizzazione del nuovo scaricatore di emergenza del naviglio Martesana. Il progetto di Regione Lombardia è finalizzato a migliorare la funzionalità idraulica del Naviglio durante le piene del torrente Trobbia e della omonima roggia, di cui la Martesana raccoglie attualmente gli scolmi. Il nuovo scaricatore sarà costituito da un manufatto interrato realizzato sulla sponda sinistra del Naviglio in località Groppello d’Adda.

«Quella del Pignone è una zona del Parco Adda Nord vincolata - ha spiegato l’assessore Massimo Ughini - dove non è possibile realizzare nulla di fisso. Il progetto del nuovo scolmatore a Groppello è ora un’occasione da non perdere per mettervi mano». Tutto è ancora in fase embrionale. «L’idea è quella di fare interventi non più con autorizzazioni momentanee ma con progetti ben definiti e stabili – sostiene Ughini - studieremo al meglio un progetto, da presentare alla Conferenza dei Servizi, che riguarderà la trasformazione del parco del Pignone come contropartita ai lavori dello scolmatore sul territorio comunale. Tenteremo di ottenere da Regione Lombardia, quindi, una deroga agli ostacoli delle regole del Parco Adda Nord». «Tutto questo perché – continua - per poter fare qualcosa di concreto possiamo solo agire passando attraverso la Regione. Approfittiamo, quindi, dell’intervento del Consorzio Villoresi in quell’area per portare a conoscenza della necessità di avere qualcosa di stabile in quella zona in fatto di servizi pubblici».

Un restyling definitivo? «A mio avviso tutta quell’area dovrebbe essere interessata da una riqualificazione - conclude l’Assessore - perché è un parco naturalistico selvaggio che di fatto, che piaccia o no, è fruito da migliaia di persone, quindi si rende necessario un intervento per la messa in sicurezza dell’area come ad esempio illuminare la strada che lo attraversa».