Cassano, revocati i domiciliari al presunto jihadista: è ricorso

Hossameldini Antar si appella alla Cassazione, carcere sospeso

Hossameldin Antar quando uscì dal carcere di massima sicurezza

Hossameldin Antar quando uscì dal carcere di massima sicurezza

Cassano d'Adda (Milano), 7 agosto 2018 - Il presunto terrorista Hossameldin Antar deve ritornare in carcere. A stabilirlo sono stai i giudici del tribunale per il Riesame di Genova, che proprio in questi giorni hanno accolto l’istanza del sostituto procuratore Federico Manotti e revocato così gli arresti domiciliari per il 37enne presunto jihadista egiziano, tornato a Cassano dalla famiglia su concessione della Corte di Appello. I legali dell’uomo hanno sfoderato la contromossa, presentando il ricorso in Cassazione. E, in attesa del pronunciamento, il provvedimento rimane congelato. «Sarà la Cassazione a decidere se dovrà tornare in carcere o potrà scontare la pena ai dimiliciali, per il momento rimane tutto sospeso», sostiene Vittorio Platì, l’avvocato di Hossameldin Antar.

«Ci troviamo di fronte al giudizio di due autorità – continua il legale –: quello della Corte d’Appello, che a maggio aveva sentenziato gli arresti domiciliari, e quella discussa il 30 luglio a Genova davanti ai giudici del Riesame che hanno accolto le ragioni del sostituto procuratore per il ritorno in carcere. Mi sono subito attivato per presentare istanza in Cassazione e, considerando i tempi tecnici, credo che si debba attendere fino ad ottobre o novembre per avere risposte in merito». Ecco i motivi della richiesta ai domiciliari «Il presupposto per i domiciliari – entra nel merito Platì – si fondava sulla riqualificazione del reato, passato da associazione terroristica ad apologia per terrorismo. Nel primo caso, la legge non lascia alternative al carcere, mentre nella seconda circostanza si passa a un reato meno grave, basato soltanto su una manifestazione pubblica della propria opinione». Il presunto jihadista è stato condannato in primo grado a 6 anni e 5 mesi di reclusione, ridotti in appello a 3 anni e 8 mesi. Con la riduzione della pena, l’uomo è passato dal carcere di massima sicurezza di Rossano, in Calabria, agli arresti domiciliari a Cassano.

Ma, secondo il tribunale del Riesame, «Hossameldin Antar dagli arresti domiciliari potrebbe, nonostante il divieto di comunicazione, con l’abile e molto accorto impiego del web, di cui si è dimostrato capace, riprendere quantomeno la propria attività di proselitismo e istigazione». Nessun pericolo, invece, secondo il difensore. «Ritengo non vi siano i presupposti concreti della reiterazione del reato – ha concluso l’avvocato Vittorio Platì – questo perché è ormai superato il tempo della frenesia di sventolare l’appartenenza a gruppi terroristici. Del resto, questo cambiamento è stato considerato anche dalla Corte d’Appello che ha deciso, appunto, di ridimensionare la gravità del reato. Decisioni, queste, che sono all’ordine del giorno nei processi per terrorismo che da tempo sto seguendo, la bolla insomma si è sgonfiata».