Cassano d'Adda, raid canoro sull'altare: i ragazzini chiedono scusa

I quattro giovanissimi: "Ci siamo comportati in maniera irresponsabile"

Don Sandro Cappelletti riceve i ragazzi durante la Messa

Don Sandro Cappelletti riceve i ragazzi durante la Messa

Cassano d'Adda (Milano), 8 aprile 2018 - ​«Chiediamo scusa, ci siamo comportati in modo irresponsabile». Sono queste le parole degli autori del raid canoro in parrocchia dell’Annunciazione dove hanno utilizzato l’altare della chiesa come palcoscenico per il loro show; nella mattinata di ieri, durante la messa, hanno chiesto perdono al parroco don Sandro Cappelletti e alla comunità religiosa. Coraggio e responsabilità, virtù sempre più rara di questi tempi, è ciò che emerge dalle scuse dei quattro ragazzini. «Abbiamo chiesto perdono ai nostri genitori e a don Sandro per aver commesso un atto incivile in questa chiesa. Questa mattina siamo qui a messa per assumerci le nostre responsabilità, anche se siamo solo dei ragazzi, e farci perdonare da tutti voi che abbiamo offeso con il nostro gesto».

Una bravata nata dall’incoraggiamento degli influencer del web. «Seguire cattivi consigli non vale mai la pena perché, poi, porta sempre a pagarne le conseguenze in prima persona e soprattutto fa soffrire le persone che ci voglio molto bene. Noi tutto questo lo abbiamo imparato sulla nostra pelle in questi giorni». I quattro adolescenti leggono i loro bigliettini con le scuse al parroco e ai fedeli presenti in chiesa. «Ciò che abbiamo fatto ha sconvolto soprattutto i nostri genitori, loro ci hanno educati al rispetto delle regole e delle persone, si sono fidati di noi: li abbiamo delusi. Giuste le punizioni ricevute».

Quei commenti sui social che fanno male. «Mia nonna mi ha fatto leggere i commenti su Facebook che colpevolizzano i nostri genitori, ma siamo stati noi a scegliere di compiere quell’azione». Dai genitori arriva la preoccupazione per i messaggi che arrivano dai social: «Siamo, purtroppo, tutti impotenti contro l’incoraggiamento a compiere azioni sconsiderate. I ragazzi spesso sono condizionati dagli influencer che mirano soltanto a like e follower. Intanto i giovani si espongono a rischi che potrebbero portare a situazioni ben più gravi e pericolose anche per la loro incolumità».