Carugate, allarme febbre del Nilo: un altro contagiato

Il nuovo caso impone al Comune una disinfestazione straordinaria

Non accenna a diminuire la paura per la febbre del Nilo

Non accenna a diminuire la paura per la febbre del Nilo

Carugate (Milano), 18 settembre 2018 - Un caso di febbre del Nilo a Carugate, il contagio di un uomo impone al Comune una disinfestazione straordinaria. Lui, la vittima colpita dalla zanzara killer frequenta Cernusco, ma vive in città, per questa ragione anche sul Naviglio nei giorni scorsi è stato portato a termine un risanamento generale. Anche stavolta, l’episodio ha fatto scattare la profilassi prevista dall’Ats, che avvisa: «L’infezione potrebbe essere stata contratta altrove». Una precisazione già fatta quando si ripulì il lago Malaspina a Segrate per un altro caso ai primi di settembre. Domani notte dall’1 alle 7 gli esperti elimineranno larve ed esemplari adulti su tutto il territorio cittadino. Il provvedimento è stato subito adottato dal sindaco Luca Maggioni, d’accordo con le autorità sanitarie. Per evitare problemi bisogna attenersi ad alcune regole, come «tenere le finestre chiuse per tutto il tempo e a non mangiare verdura degli orti per almeno tre giorni».

E ancora, in caso di avvelenamento contattare il centro specializzato del Niguarda al numero 02/66101029 e annotarsi che se dovesse piovere il trattamento verrà posticipato a mercoledì. Intanto, il Centro nazionale per la prevenzione delle malattie e la promozione della salute dell’Istituto Superiore di Sanità ricorda che il periodo di incubazione varia fra 2 e 14 giorni, «ma può essere anche di 21 giorni nelle persone con deficit del sistema immunitario». La maggior parte degli infetti non mostra alcun sintomo. Un quinto degli altri, invece, accusa febbre, mal di testa, nausea, vomito, sfoghi cutanei. Nei bambini il termometro raggiunge temperature anormali ma non altissime, nei giovani, al contrario, il mercurio schizza in alto e si accompagna a occhi arrossati, mal di testa, dolori muscolari. Negli anziani e nelle persone debilitate le manifestazioni possono essere più gravi. «Per ora, non esiste un vaccino per la West Nile - ricordano gli esperti -, la prevenzione consiste negli interventi di bonifica che evitano il proliferare e la riproduzione delle zanzare e nel ridurre l’esposizione alle punture di questi insetti». Sulla Martesana vigila la Regione. Il governatore Attilio Fontana ha fatto sapere che sono attive «tutte le procedure di sorveglianza per evitare altri episodi».