Carugate, il metrò viaggia in ritardo

Il progetto è ancora da valutare, ma è già slittato

Il primo cittadino di Carugate Luca Maggioni

Il primo cittadino di Carugate Luca Maggioni

Carugate (Milano), 10 dicembre 2018 - Cinque opzioni allo studio e tempi sempre più lunghi. È ancora tutto da mettere sulla carta eppure slitta già l’arrivo del metrò a Carugate. Per avere i progetti da Metropolitane Milanesi, incaricata insieme a Palazzo Marino di studiare l’alternativa al vecchio percorso della Linea 2 Verde da Cologno, bocciato perché troppo oneroso con i suoi 500 milioni di conto per 9,7 chilometri di rotaie, si andrà ben oltre gli otto mesi ipotizzati nel 2017. I comuni del tracciato, cinque in tutto, - ci sono anche Vimercate, Concorezzo, Brugherio e Agrate - ne hanno preso atto dopo il summit di giovedì con l’assessore alla Mobilità di Milano Marco Granelli che li ha riuniti per fare il punto.

«Servono ancora parecchi approfondimenti prima di poter presentare al governo un’alternativa che contemperi le esigenze di mobilità dei nostri territori e la sostenibilità dei costi», spiegano gli amministratori. Per raggiungere l’obiettivo ci sono diverse possibilità. Si va dalla più semplice, «il potenziamento dei bus da Cologno», a una metrotrotranvia simile a quella adottata in molti paesi europei, alla revisione del vecchio tracciato per renderlo più risparmioso, a un sistema misto pullman-treni leggeri. Per mettere a punto la nuova ipotesi, le piazze coinvolte, la Regione e la Giunta Sala hanno investito 242mila euro. La Silicon Valley italiana, in questo pezzo di territorio hanno sede i colossi mondiali dell’high-tech, aspetta “la cura del ferro” da più di 30 anni. I sindaci hanno chiesto che «il dossier sia corredato da cifre esatte». «Non vogliamo il libro dei sogni che poi si trasforma in incubo», ribadisce ancora una volta il sindaco Luca Maggioni alludendo alla tranche da 50 milioni che la prima versione dell’intervento imponeva di sborsare a Carugate e alle altre fermate della tratta.

«Una nuova ipotesi ci metterebbe con le spalle al muro ancora prima di cominciare». Ma anche la metà. È ovvio che il totale dovrà essere di gran lunga inferiore e soprattutto si dovrà specificare «chi e quanto pagherà». Il fascicolo servirà anche per chiedere risorse agli enti superiori, Stato ed Europa. Per pagare lo studio in corso le Amministrazioni hanno sborsato 18.600 euro a testa, il Pirellone 100mila e Milano i 50mila restanti. I tecnici di MM hanno rimesso tutto in discussione, anche l’ultima versione del percorso contenuta nel Piano mobilità sostenibile di Milano (Pums), secondo la quale i treni dovrebbero fermarsi a Brugherio per poi proseguire su gomma. «Noi siamo per la metropolitana - vagoni in superficie - è l’unica soluzione che garantisce sviluppo e salvaguardia dell’ambiente», chiarisce Maggioni.