Bussero, abbattuti 70 alberi secolari: "Motivi di sicurezza conclamati"

Con i pioppi a terra residenti e opposizione insorgono

Il sindaco Curzio Rusnati

Il sindaco Curzio Rusnati

Bussero (Milano), 6 aprile 2019 - ​«Malati e instabili», abbattuti 70 pioppi secolari su un terreno agricolo ai confini con Pessano. È guerra. «Malati? Uno su 20, non giustifica la strage», protestano molti cittadini, si mobilita la minoranza. Ma il sindaco Curzio Rusnati rispedisce al mittente: «Primo, quell’area è privata. Secondo, tutti esperti di agronomia? I tagli sono stati decisi per motivi di sicurezza conclamati, e vi sono tanto di perizie».

Mentre la polemica divampa sono ancora in bella vista sul grande terreno agricolo a ridosso della Provinciale i ceppi, una settantina. Il maxi taglio delle piante ne segue un primo, sulla stessa area, che era stato compiuto mesi fa, a seguito dei temporali invernali e del crollo di alcuni rami sulla strada. «In quell’occasione – dice Rusnati – Città metropolitana aveva chiesto la messa in sicurezza dell’area, e il taglio era stato supportato da una relazione agronomica che rilevava la presenza estesa e diffusa di marciume radicale e carie del colletto sulle piante esaminate, certificando «propensione al cedimento e di conseguenza il non procrastinabile abbattimento degli esemplari esaminati». Stessa situazione per i 70 alberi abbattuti in un unico giro nei giorni scorsi, autorizzata dal Comune «ma vincolata – si precisa – alla ripiantumazione dei filari nel prossimo autunno con circa 100 nuovi impianti di essenza pioppo bianco che, a differenza delle piante tagliate, non produce polline e non crea allergie.

«Quegli alberi erano affetti per l’85% da una patologia che ne aveva, o ne avrebbe, minato la stabilità. Un rischio da non correre: in quei campi, per gentile concessione dei contadini, tanti cittadini vanno ogni giorno a camminare». «Qualche pianta sarà stata malata – così un cittadino – ma questo non giustifica l’aver fatto tabula rasa su un’area che peraltro rientra nel Parco agricolo Nord Est. Un danno irreparabile, per l’ambiente e per il paesaggio».