Bellinzago Lombardo (Milano), 22 gennaio 2020 - Un sindaco donna al secondo mandato, 12 consiglieri di cui 8 donne, e in giunta con il vicesindaco ben tre “assessore”. Troppa grazia sant’Antonio, si sfora la Delrio: ma per carenza di quote azzurre. Per il Comune di Bellinzago Lombardo, nel Milanese, un guaio: entro fine settimana deve, su carta, ottemperare alle prescrizioni di Prefettura e Difensore civico regionale, che han da tempo disposto il riequilibrio con la sostituzione di un’assessora. Il rischio, la procedura dall’alto con un commissariamento “ad acta”. La notifica c’è da tempo. In questi mesi si è cercata la quadra in numerosi incontri. Una relazione degli uffici comunali sarà inviata agli organismi competenti in questi giorni. Riserbo degli amministratori "su una situazione delicata". Si cerca la deroga. Bellinzago fa parte dal 2016 dell’Unione dei Comuni Adda Martesana. E l’adesione all’Unione, dotata (per giunta) di esecutivo in matematico equilibrio di genere, ridimensiona di molto le prerogative operative della giunta comunale.
«Speriamo proprio di non dover ricorrere al rimpasto - così il sindaco Angela Comelli - . Per ora rispondiamo nei tempi. Poi vedremo". Riserbo sì, rammarico anche: "Abbiamo una giunta fiore all’occhiello". Troppe donne: "Beh, noi gli uomini li avevamo candidati". Bellinzago Lombardo, 3.878 abitanti, è uno dei numerosi Comuni italiani cui, dalla data dell’approvazione, si è chiesto conto dell’applicazione della legge 56 del 2914, meglio nota come legge Delrio. Il testo parla chiaro: nelle giunte dei Comuni sopra i 3mila abitanti "nessuno dei due sessi può essere rappresentato in misura inferiore al 40%". Percentuale e proporzioni, peraltro, sono state successivamente estese anche ai Comuni sotto i tremila.
Vuoi la legge giovane, vuoi i contenuti ancora da assimilare, il famoso 40% è disapplicato in più di un municipio, soprattutto in quelli, come Bellinzago, andati a rinnovo negli ultimi anni. Dilagante l’eccesso di uomini. Sulle rive del naviglio Martesana l’opposto. Ma l’effetto identico. Il primo alert prefettizio è arrivato in Comune a metà 2019, a oltre un anno dall’insediamento dell’esecutivo di Vivere Bellinzago. "Da allora - spiega il sindaco - abbiamo avuto vari incontri, in particolare con il Difensore civico regionale. Le assessore sono state elette e sono competenti". Ma la legge c’era: "C’era da poco, c’è stata buona fede". Che si fa ora? L’ipotesi rimpasto è stata presa in esame "ma prima inviamo la documentazione dei nostri uffici, speriamo in un’altra lettura e in una possibilità".