Basiano, il cibo diventa arte: Letizia Marinaccio è tra le prime visual foodist

Trasformare il cibo in splendide opere d’arte, interamente commestibili, da portare in tavola. Si chiama Visual Food

Letizia Marinaccio

Letizia Marinaccio

Basiano (Milano), 5 marzo 2018 - Trasformare il cibo in splendide opere d’arte, interamente commestibili, da portare in tavola. Si chiama Visual Food ed è una nuova disciplina nata dall’incontro tra creatività ed arte culinaria, una metamorfosi degli alimenti per dar forma, con fantasia e senso dell’estetica, ad emozionanti combinazioni di sapori. Letizia Marinaccio, 51enne basianese, mamma di due figli e impiegata in un’azienda chimica è una delle cinquanta visual foodist in Italia, organizza corsi, con un obiettivo: farne un’attività full time.

Come ha scoperto questa passione?

«Da sempre amo il mondo del buon cibo e della cucina creativa, ho alle spalle un diploma da stilista, attività che non ho mai intrapreso ma che mi ha dato il giusto input. Ho scoperto Visual Food nel 2016 ad una fiera ed immediatamente è scoccata la scintilla, così ho deciso di diventare una visual foodist professionista».

È una disciplina difficile?

«È impegnativa, oltre a creare bisogna seguire l’attività di comunicazione, dal marketing ai social network. Nel mio caso è stato semplice perché ho sempre avuto una certa manualità, ho seguito un corso di tre mesi e ottenuto un attestato: si tratta di imparare alcune tecniche specifiche ed i dieci principi di questa disciplina, per poi iniziare a ideare. Un’esperienza rilassante che stimola i cinque sensi, il piacere non sta solo nell’ammirare l’opera finita ma anche nel realizzarla. Inoltre non si butta via niente e si anche ad abbinare tra loro i sapori.

Ci descriva alcune delle sue creazioni...

«Le più gettonate sono il bouquet di girasoli realizzato con una base di insalata, panini al latte, patatine al mais, una mousse al prosciutto e formaggio e semi di papavero; bellissimo ma anche sfizioso e adatto a grandi e piccini. Oppure le calle, create interamente con ortaggi: finocchi, carote e foglie di porro. Un pinzimonio diverso e molto scenografico».

E i suoi corsi?

«È così che da giugno 2017 ho deciso di declinare questa passione: dismessi i panni da impiegata dedico il mio tempo libero a organizzarne sul territorio per adulti e bambini. Sabato ero a Cambiago per un corso di “Visual Finger food” in collaborazione con l’associazione Briciole di Tempo di Margherita Grandi e Maurizia Biella. Seguiranno altri appuntamenti il 24 marzo, il 14 ed il 28 aprile dedicati alla “Tavola di Pasqua”, al “Villaggio di salumi” e al “Bouquet di Frutta”. Anche io partecipo a corsi di specializzazione per ideare nuove creazioni in stile ‘visual’, ne ho seguito uno di frolla ed uno sulla panificazione».

Sogni per il futuro?

«Sicuramente farne un mestiere a tempo pieno, specializzandomi sempre più e ampliando il bacino territoriale e la tipologia dei miei corsi. Vorrei anche collaborare con catering, negozi o organizzare buffet fantasiosi per feste di compleanno e cerimonie».