Asilo chiuso per cattivi odori, Gessate ospita i bimbi di Cambiago

I lavori impongono un’altra settimana di stop ma il vicino Comune offre i propri spazi e la sindaca Lucia Mantegazza ottiene molti ringraziamenti

La struttura della materna Prandi di via Vittorio Veneto ancora non può aprire

La struttura della materna Prandi di via Vittorio Veneto ancora non può aprire

Cambiago (Milano), 8 dicembre 2019 - Un’altra settimana senza scuola per i piccoli della materna Prandi a Cambiago. Ma la buona notizia per le 108 famiglie alle prese con la chiusura dell’istituto di via Vittorio Veneto per colpa delle puzze in classe è che Gessate ha aperto le porte ai loro figli: ne accoglierà 64, tre sezioni, alla primaria, e 44, altre due, all’infanzia. Ma c’è da organizzare il trasloco e a questo servirà il nuovo stop delle attività da domani al 15 dicembre. La svolta è stata formalizzata dal sindaco Laura Tresoldi dopo la protesta di venerdì. Una trentina di genitori infuriati è piombata in Municipio brandendo uno striscione: «Volevamo solo essere ascoltati. Vergogna!». Ai primi momenti di tensione è seguito un incontro chiarificatore: «Molto utile, nonostante le modalità iniziali», dice il primo cittadino.

Alla fine del faccia a faccia al quale a breve seguirà un’assemblea pubblica per aggiornare la comunità sulla vicenda, è arrivata la lettera: «Ci scusiamo per il disagio, stiamo facendo il possibile per accorciare i tempi», scrive l’amministrazione. La burocrazia però nonostante l’emergenza non fa eccezioni. «Dobbiamo attendere il via libera dell’Ats a consumare i pasti in aula», spiega Tresoldi. Per fare posto ai coetanei, i vicini rinunciano al refettorio e tutti mangeranno in classe, ma serve un permesso speciale. La preside Regina Ciccarelli ha firmato una missiva a propria volta informando le famiglie che docenti e bidelli hanno già fatto le valigie per attenuare gli effetti dei problemi. «Materiale didattico e arredi sono pronti a partire», manca solo il via libera della giunta.

Un ringraziamento speciale da parte di tutti va a Lucia Mantegazza, sindaco di Gessate, che in un’ottica di condivisione che va ben oltre le scuole, si è accollata una situazione tutt’altro che facile. «Un gesto che non dimenticheremo mai», ripetono a Cambiago. Parole sentite che non escludono la polemica. Nella piccolo centro della Martesana mamme e papà sono sul piede di guerra. Nell’aria c’è una raccolta firme per chiedere le dimissioni dell’assessore all’Istruzione Lorena Colombo. Al centro del testo, i ritardi del Comune nell’affrontare il caso: «Avevamo denunciato la situazione sin dal primo giorno di scuola - ripetono i genitori -. I miasmi impregnavano persino i vestitini dei nostri figli». Intanto, non si ferma l’indagine nell’edificio sotto accusa. Sono in corso i test nelle aule sigillate per risalire all’origine degli odoracci. La relazione tecnica che ha spinto il Comune a chiudere l’asilo parla di «pareti in Pvc e laminati problematici con tracce di formaldeide, Cromo 6, Cvm, melamina e bromo».

«In minime quantità, - ricorda il Comune - la metà di quelle previste dalla legge, sufficienti però per farci propendere per la soluzione prudenziale». Il problema sarebbe l’insieme delle sostanze, è l’effetto generale che si vuole studiare. Così, lunedì scorso è scattata la serrata. Ma il Comitato Genitori chiedeva il trasferimento da settimane. E alla fine la giunta ha convenuto che fosse meglio. Ora, è corsa contro il tempo per organizza re i servizi che fanno parte del pacchetto: mensa, trasporti, pre e post-scuola. Sotto la lente è finita la ristrutturazione dello stabile conclusa due anni fa, più di 600mila euro per rifare tutto, dai vecchi pavimenti in linoleum al tetto, fino alla coibentazione «per eliminare la muffa che era comparsa sui muri - sottolinea il vicesindaco Alessandro Mauri -. Sono stati usati materiali certificati, per questo lo stupore di fronte a questa situazione è massimo».