Nidi a Segrate, l’amaro bando lucano

Una coop di Matera avrebbe subappaltato il servizio a Potenza, rivolta tra le famiglie dei bambini

La questione delle scuole materne vive un’ulteriore  puntata

La questione delle scuole materne vive un’ulteriore puntata

Segrate (Milano), 28 giugno 2018 - Famiglie segratesi in rivolta, nidi comunali sotto l’assedio dalla burocrazia. È stata una gara di appalto al ribasso, poi convalidata da un ricorso al Tar, a determinare il cambio di gestione dei cinque asili nido di Segrate. Il testimone è passato dalla cooperativa Stripes, che lavora da anni nei nidi cittadini, ad una cooperativa di Matera che, a quanto pare, avrebbe subappaltato la gestione dei nidi ad un’altra cooperativa di Potenza. Una situazione poco chiara che ha fatto scattare la protesta tra centinaia di famiglie, decise a chiedere garanzie per la serenità dei propri figli.

I genitori dei cinque nidi di Segrate, Milano Due e San Felice hanno unito le forze scrivendo una lettera di fuoco al sindaco, ai vertici del Comune e, soprattutto, alla Centrale unica di committenza che ha aggiudicato il bando al nuovo gestore, creando grossi scossoni negli asili di Segrate e Peschiera. «La gara è stata aggiudicata su uno sconto eccessivo, senza considerare la qualità del servizio. Non c’è risparmio che valga la serenità di un bambino quando entra in un luogo in cui si sente davvero accolto e a casa, come avviene ora nei nidi frequentati dai nostri figli», tuonano le famiglie.

«Non è stato considerato il progetto educativo. Quella che nelle intenzioni avrebbe voluto essere una procedura basata sul criterio dell’offerta economica più vantaggiosa, individuata sulla base del miglior rapporto qualità-prezzo, si è trasformata in una gara al massimo ribasso. Il criterio di calcolo usato ha permesso che il ribasso del prezzo offerto fosse utile a colmare distanze di punteggio molto più ampie sul fronte tecnico e qualitativo. Ci chiediamo dove sia finita la valutazione della qualità del servizio, tanto sbandierata a parole, quanto trascesa dai numeri che, evidentemente, sono ciò che davvero conta», scrivono le famiglie.

Oggi il sindaco incontrerà le famiglie, ma con un appalto già affidato e un ricorso al Tar vinto dal nuovo gestore, sarà difficile trovare una soluzione. La prima classificata è la cooperativa “Nasce un Sorriso” che, secondo le famiglie, si occuperebbe dei nidi in modo marginale rispetto alle attività svolte. I genitori chiedono garanzie sull’accreditamento della cooperativa e sul rapporto tra bambini ed educatrici.

Ma non solo. «Vogliamo sapere quali garanzie concrete ha fornito l’ulteriore cooperativa “Nuova Civiltà”, di cui la prima ha dichiarato di avvalersi, considerato che ha sede a Matera. Quali servizi fornirà in appoggio a “Nasce un sorriso”, perché l’avvalimento sia genuino e non un mero prestito di numeri e dati? Con quali risorse, considerato che la stessa società risulta in sofferenza sin dal bilancio 2014?», si chiedono i genitori.