Cassano, sfiorata un’altra tragedia sul fiume Adda

Nonostante i continui appelli e i divieti di balneazione un 48enne è in condizioni gravissime mentre sabato un uomo è morto

Soccorsi

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Cassano d'Adda (Milano), 24 agosto 2020 - Bagni fatali, a 24 ore dalla tragedia di sabato pomeriggio e dalla morte del peruviano annegato in zona stazione una nuova tragedia sfiorata: ancora una volta nell’Adda. Un 48enne di nazionalità magrebina è stato salvato infatti dal fiume ieri nel tardo pomeriggio, nel tratto fra Groppello e Fara Gera d’Adda, poco a monte della spiaggia cassanese del Pignone, e trasportato in gravissime condizioni in ospedale. Pochi minuti prima, insieme ad un amico ripescato a sua volta, fortunatamente in buone condizioni, era entrato nel fiume dalla “punta“ del Pignone, nei pressi della passerella di collegamento fra i due centri. Entrambi sono stati trascinati via dalla corrente, finendo sott’acqua. Sono stati i sommozzatori volontari di Treviglio a ripescare i due uomini.

Il 48enne, in arresto cardiaco dopo essere rimasto per lunghi minuti a oltre un metro e mezzo di profondità, è stato sottoposto a lunghe manovre di rianimazione sotto gli occhi della disperata moglie e dei familiari. Poi è stato trasferito in ospedale in elicottero. Nella giornata di ieri era intanto stata restituita alla famiglia la salma del segratese di origine peruviana Gerardo Z., 52 anni, morto sabato nel tardo pomeriggio davanti agli occhi di figlio, parenti ed amici. Cordoglio a Segrate, dove l’uomo abitava con i familiari, e in seno alla comunità sudamericana. Poco da aggiungere, a 24 ore dal dramma, alla dinamica parsa già molto chiara sabato agli inquirenti sul posto. L’uomo si sarebbe immerso nell’acqua per un bagno, ormai a pomeriggio inoltrato.

Era in acqua da alcuni minuti quando i presenti si sono accorti che qualche cosa non andava: l’uomo riverso nell’acqua bassa ma gelida, trasportato dalla corrente, ormai esanime. Immediatamente familiari e amici si sono lanciati in soccorso, trasportando il 52enne privo di sensi sulla riva e tentando disperatamente di rianimarlo. Per i soccorritori, arrivati sul posto poco dopo, non semplice raggiungere il luogo della tragedia, in mezzo alla boscaglia fluviale. A calarsi sull’isolotto sono stati i sanitari dell’eliambulanza. Le manovre di rianimazione, e il volo in verso l’ospedale di Vimercate, non sono serviti. L’autopsia non è stata disposta. L’ipotesi più suffragata quella di un malore fatale dovuto all’immersione nell’acqua fredda del fiume.

Fine settimana funesto, problematica, quella degli annegamenti, annosa e apparentemente, nonostante i continui appelli alla prudenza e i richiami al rispetto dei divieti di balneazione fluviale, senza soluzione. Servizi di pattugliamento e controllo delle sponde vengono promossi ad ogni inizio della stagione estiva, ma il monitoraggio di tutte le aree fluviali gettonate dai turisti è una chimera. A decine, anche ieri, hanno assistito alla drammatica sequenza e alle operazioni di soccorso sulla riva. "Una strage, non si può andare avanti così".