Gorgonzola (Milano), 26 marzo 2014 - La morte di Alessandro, la luce della solidarietà. Gli organi del 21enne melzese deceduto dopo l’investimento di giovedì scorso, donati dai genitori, sarebbero stati già espiantati la notte scorsa, all’ospedale di Niguarda.

E l’altra sera, con ogni cautela, i familiari che lo assistono avrebbero dato la triste notizia della morte del ragazzo al suo investitore, il 65 enne inzaghese colto da ischemia e ricoverato in ospedale nei minuti successivi al dramma. Le sue generalità vengono tenute rigorosamente riservate.

Attorno a lui una cortina di quiete e l’affetto dei congiunti, più volte sentiti dalla Polizia locale di Gorgonzola, che, invece, non hanno ancora interrogato l’automobilista. Si aspetta che stia un po’ meglio e che possa rispondere agli interrogativi sul drammatico momento in cui l’auto che il 65enne guidava si è abbattuta contro la mountain bike di Alessandro De Nicola.

Non si sa come l’uomo abbia reagito alla notizia della morte del ragazzo, dopo 4 giorni di agonia. È invece certo che l’investitore, molto conosciuto a Inzago, abbia riferito di non ricordare nulla di quei terribili istanti: la strada, la bici, l’urto, gli ultimi metri di corsa, l’ischemia ormai in corso. Una drammatica fatalità quello schianto e l’ennesima morte di un giovanissimo. Dinamica e indagini a parte, rimangono il dolore e l’incredulità. In queste ore salutano Alessandro centinaia di amici dell’Istituto Argentia, che aveva frequentato sino all’anno scorso, gli insegnanti e il preside Bruno Belletti.