Pioltello, 11 gennaio 2014 - In un solo mese si è sgretolato l’impero del Pd, il centrosinistra ha iniziato a fare le valigie per lasciare il Municipio.Dopo 19 anni di governo locale e quattro mandati amministrativi con sindaci militanti del Partito Democratico, l’arresto di Antonello Concas ha segnato una pagina nerissima nella storia della sinistra pioltellese. Tutto è iniziato l’11 dicembre, quando le forze dell’ordine si sono presentati a casa di Concas e hanno fatto scattare le manette. L’ex sindaco è strato arrestato con l’accusa di avere intascato 20 mila euro di tangenti dalla Sangalli, l’azienda titolare dell’appalto sulla raccolta dei rifiuti.

Nei primi dieci giorni passati in carcere, Concas si è sempre professato estraneo ai fatti contestati dalla Procura di Monza, che è arrivata sulle tracce dell’ex primo cittadino attraverso una maxi inchiesta su un presunto sistema di appalti pubblici truccati legati alla Sangalli. Nella rete dei magistrati sono finiti imprenditori, assessori e funzionari pubblici di altri Comuni, mentre a Pioltello l’unico indagato risulta essere Concas.

Il prefetto ha immediatamente sospeso Concas dalle funzioni di sindaco, affidando l’incarico di guidare l’amministrazione comunale al vicesindaco Rosario Berardi. Nelle ore successive al suo arresto, l’opposizione ha chiesto e ottenuto un consiglio comunale straordinario per affrontare questo terremoto giudiziario che ha segnato per sempre la storia di Pioltello. La maggioranza aveva difeso a spada tratta il proprio leader Antonello Concas.

Alla vigilia di Natale, però, il colpo di scena. Concas avrebbe raccontato al Gip di avere intascato quei soldi non come tangenti in cambio di un appalto, ma soltanto come «prestito personale». Da quel momento, a Pioltello è scoppiata la bufera. Il segretario provinciale del Pd, Pietro Bussolati, è sceso in campo per chiedere ufficialmente le sue dimissioni. E il 9 gennaio, al protocollo del Municipio è arrivata la tanto attesa lettera firmata da Concas.

Come da prassi, il Prefetto ha congelato le dimissioni in attesa di nominare il Commissario che avrà il compito di gestire l’amministrazione straordinaria del Comune fino alle prossime elezioni di maggio. La legge prevede una finestra di 20 giorni, entro il 29 gennaio il Prefetto dovrà nominare il Commissario e, nello stesso giorno della sua investitura, il Presidente della Repubblica scioglierà con un decreto il consiglio comunale.

patrizia.tossi@ilgiorno.net