Gorgonzola (Milano), 4 settembre 2013 - Beffati dal gorgonzola alla vigilia, per l’appunto, della «Sagra del Gorgonzola»: contraffazione fu, Comune condannato per la produzione del formaggio-clone. È stata emessa dal Tribunale di Milano, dopo tre anni di querelle giudiziar-casearia, la sentenza che condanna il Comune di Gorgonzola al ritiro dal commercio e da qualsiasi pubblica esposizione dello «Stracchino di Gorgonzola», formaggio erborinato simil-gorgonzola, prodotto da un’azienda agricola - a sua volta condannata - su commissione pubblica nel 2009 e registrato con marchio DeCo, ovvero Denominazione d’origine Comunale. Ad intentare la causa era stato, nel 2010, il Consorzio per la tutela del formaggio gorgonzola di Novara, unico titolato alla produzione e al commercio del più celebre «bleu» italico e titolare del marchio Dop.

Ritiro dal mercato, pagamento delle spese processuali e risarcimento danni nella misura di mille euro a violazione. Mille euro, cioè, per ogni circostanza o occasione (davvero poche in verità) in cui risulterà sia stato commercializzato il vituperato stracchino. La cifra è ancora da quantificare. La sentenza chiude una vicenda che dura appunto dal 2009, da quando la vecchia amministrazione comunale, impegnata in una politica culturale incentrata sulla valorizzazione della tradizione enogastronomica e casearia cittadina, ebbe l’idea di favorire il ritorno alla produzione locale del formaggio. Ed ecco lo «Stracchino di Gorgonzola», prodotto per la prima volta dall’azienda Invernizzi di Cascina Mugnaga, registrato senza ostacoli con marchio DeCo in Camera di Commercio e gustato anche dal ministro Michela Vittoria Brambilla durante la cerimonia di battesimo.

Nel 2010 la denuncia del Consorzio e l’accusa di contraffazione, per l’uso improprio del nome «Gorgonzola», Dop dal 1996 e soggetto a tutela internazionale. Alla causa intentata, il Comune si è opposto, con motivazioni giuridiche («Questo formaggio - disse allora l’allora assessore alla Cultura Elvira Faenza - non ha alcun canale di produzione industriale») e anche a suon di argomentazioni tecniche: «lo stracchino utilizza latte caprino e vaccino munto esclusivamente nel territorio del Comune, lavorato a crudo e senza pastorizzazione; è differente l’erborinatura, lieve e impercettibile nello stracchino, blu/verdastra nel Gorgonzola Dop, ed è differente il sistema di lavorazione della doppia cagliata».

Niente da fare. Contraffazione e condotta ingannevole. Potrebbe limitare il danno il fatto che lo «Stracchino di Gorgonzola», in effetti, sia stato ufficialmente distribuito in un’unica occasione, durante la Fiera di Santa Caterina, e che la produzione in cascina sia cessata completamente già nel 2010. «Lo Stracchino venne proposto in fiera - dice l’attuale sindaco Angelo Stucchi - quale omaggio alla tradizione agricola locale e all’economia contadina. È questo, peraltro, lo spirito di una DeCo». Sulla sentenza: «Non posso non rammaricarmi - dice ancora Stucchi - del fatto che i miei predecessori non abbiano trovato il modo di mediare con il Consorzio senza arrivare a una sentenza. Cercherò di riallacciare i rapporti in vista di Expo 2015».