di Monica Autunno

Cassano d'Adda, 10 luglio 2013 - Fiori, candele accese e note di clarinetto e tuba per Anna. E un grande lenzuolo bianco con le sue ultime parole, postate su Facebook sabato, a poche ore dalla tragedia, tristemente profetiche: «Ogni giorno può essere l’ultimo». Il torrido sole delle tre di pomeriggio ha accompagnato l’addio ad Anna Tatu, la quattordicenne di origine romena morta domenica pomeriggio nell’Adda a Fara, in un tragico incidente fluviale. E tanti, tanti cassanesi, amici della ragazza, compagni di scuola e insegnanti, conoscenti della famiglia, hanno voluto stringersi attorno ai familiari della giovane scomparsa e a tutta la comunità romena, a Cassano d’Adda numerosissima e molto unita. Unita, in queste ore, nel dolore.

Ritrovo per centinaia di persone alla chiesetta di Sant’Aquilino di via Monte Grappa, da anni ceduta in comodato alla Chiesa Ortodossa, dove il pastore Trajan Stetco ha officiato il rito cantato da tradizione davanti alla bara bianca coperta di fiori. Tante lacrime per Anna. Una maschera di dolore quella della mamma Mihaela, dimessa dall’ospedale dove, la sera della tragedia, aveva dovuto essere ricoverata per lo choc: è stata lei, ieri, a portare acqua e conforto a un giovane parente che, sopraffatto da caldo e tensione, all’improvviso è caduto a terra svenuto.

Il triste appuntamento alle 14, davanti al condominio di via Scarlatti dove abita la nonna della ragazza. Per Anna Tatu una seconda casa da sempre. Qui i familiari hanno allestito la camera ardente dove, nelle ultime 24 ore, si sono avvicendate decine e decine di persone. Poco prima delle tre il trasferimento del feretro candido alla chiesa.

Tanti amici per Anna, e tante lacrime. Il dolore e la rabbia che nelle ore successive al dramma sono volati sui social network: «Non posso credere che non ti rivedrò più». «Ora sei un angelo, veglia sempre su di noi». Così, scritto con le parole dei ragazzi, il lenzuolo bianco a tinte azzurre che ha accolto Anna al suo arrivo in chiesa: «Piccolo Angelo, ora sei volata via, e ci manchi già tanto. È proprio vero che Dio, a volte, si prende le persone migliori». E un ultimo ritratto della giovane morta: «Eri una ragazza stupenda». Ai funerali anche il sindaco Roberto Maviglia con la giunta comunale, e la Polizia locale, a gestire ordine pubblico e traffico in una via particolarmente critica da questo punto di vista.

Nel corso delle esequie anche un’ambulanza, per un pronto intervento in caso di malori. All’uscita dalla chiesina la banda cassanese, dove Anna suonava il clarinetto, e con la quale aveva suonato solo sabato scorso, durante la Notte Bianca. Sono stati gli amici musicisti ad accompagnare Anna e la sua famiglia sino al cimitero di via Mazzini, dove la ragazza riposerà. Un lungo tragitto compiuto a tappe, in un silenzio irreale, e davanti agli occhi tristi di tanti cittadini.

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