Cassina Dé Pecchi, 1 novembre 2012 «Domenico Zambetti è stato e rimane un amico. Questo non ha nessun collegamento con la mia attività politica. Sfido chiunque a chiedere le mie dimissioni». È una lettera che ha il sapore della sfida politica quella che l’assessore ai Lavori pubblici e alle politiche giovanili di Cassina de’ Pecchi Andrea Maggio ha voluto scrivere ai suoi concittadini amici. E anche a quelli che, un po’ a sorpresa, sono diventati potenziali nemici. Dopo il terremoto che ha stravolto nelle scorse settimane la Regione Lombardia e ha portato all’arresto dell’ormai ex assessore Domenico Zambetti con la pesante accusa di aver pagato 200mila euro alla ’Ndrangheta in cambio di 4mila voti, qualche scossa è arrivata anche a Cassina.

È qui che Zambetti ha mosso i suoi primi passi in politica da democristiano, prima come assessore e poi come sindaco, alla fine degli anni ’80. Ed è sempre qui che oggi siede in giunta Andrea Maggio, figlio di Osvaldo Maggio, assessore all’epoca della giunta Zambetti. Un collegamento che non è mai stato nascosto. «Con la serietà e il rispetto dovuto alle attività dell’organo inquirente, seguo con grande attenzione le vicende giudiziarie in atto, che direttamente coinvolgono l’ex assessore regionale Domenico Zambetti - scrive nella lettera Andrea Maggio -. Un amico col quale ho avuto il privilegio di condividere lealmente un percorso politico lungo decenni, sempre e solo nel solco di una tradizione democratico-cristiana. Solo la definitiva e futura acquisizione dei fatti restituirà a tutti noi, le reali responsabilità dell’uomo e del politico».

A spingere Maggio a prendere carta e penna, è stata la richiesta per ora solo paventata da più parti, compreso il Pdl (partito a cui appartiene), delle sue dimissioni. «Mi viene chiesto un passo indietro, solo perché a Zambetti vengono contestati gravissimi reati sui quali dovrà difendersi. Potrei anche saziare gli appetiti e fare il passo indietro richiesto, ma poi sento il dovere di farne uno avanti, a testa alta, in rispetto dei tanti che mi hanno reso il più votato di sempre. Sfido chiunque a chiedere ufficialmente le mie dimissioni, in modo da restituire con disonore a tutti i cassinesi l’immagine di una politica locale anch’essa condizionata da dinamiche perverse e ambizioni personali, lontane anni-luce dal valore e dell’impegno sociale del ruolo ricoperto».

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