Rozzano, 7 giugno 2012 - L'Inter nell'hinterland? Un presagio nell’assonanza delle parole, un’ipotesi oggi credibile. Con buona pace dei loggionisti di San Siro, questa volta patron Moratti pare realmente intenzionato (grazie all’aiuto di partner cinesi) a realizzare un nuovo stadio di proprietà: 60mila posti a sedere, negozi, entertainment. Dove, al momento, è possibile solo ipotizzarlo, anche se le prerogative sono chiare: serve un enorme spazio ben collegato a metrò e tangenziali.

Dunque Milano, eccezion fatta per Gratosoglio, sembra tagliata fuori. Ma è tutta in salita anche la pista verso Pioltello, città che tre anni fa accarezzò il sogno di ospitare il teatro dei sogni nerazzurri. Come finì? «Male - ricorda il sindaco Antonello Concas - perché l’Inter si tirò indietro dopo sei mesi di serrato confronto con l’ex direttore generale Paolillo e di discussioni anche in consiglio comunale. Evidentemente, vennero a mancare i soldi per realizzare un progetto che sulla carta ci piaceva parecchio perché sostenibile e avveniristico allo stesso tempo». L’impianto dalla forma di «un vulcano ricoperto d’erba con spalti e campo all’interno» ben si sposava con l’area deputata ad accoglierlo: un terreno privato nel Parco delle Cascine.

Oggi, però, il pgt destina quella zona a ben altre finalità, cioè a parco agrolimentare. «Per questo motivo - sintetizza Concas - non siamo più disponibili, anche se di fronte a un interesse serio dell’Inter si potrebbe ragionare. Comunque sia - conclude - un nuovo stadio andrebbe costruito fuori da Milano e in un’ottica di città metropolitana. Per collegamenti e posizione, Rozzano potrebbe essere l’ideale...». Cogliendo l’assist del collega di partito (Pd), il sindaco Massimo D’Avolio rilancia una candidatura solo abbozzata in passato. «Con l’Inter ci fu un semplice abboccamento - ricorda -. Adesso però mi sembrano davvero decisi a seguire il modello Juventus. Da tifoso bianconero - scherza - mi troverei a disagio con il “nemico in casa” ma per la città sarebbe una grande opportunità».

Erigere uno stadio moderno tra tangenziale ovest, autostrada e statale dei Giovi - da qui l’appeal dell’area rozzanese - comporterebbe ricadute occupazionali positive sia nell’immediato (i cantieri) che a lungo termine (negozi, cinema etc.). «E poi le strutture d’eccellenza - argomenta il sindaco, che auspica il coinvolgimento di Provincia e Regione - sono la chiave di volta per ottenere le infrastrutture che la gente invoca, come l’allungamento del metrò da Assago». Problemi che non riguardano certo i loggionisti di San Siro.

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