Pessano con Bornago, 3 settembre 2011 - La passione per la musica nelle vene, la voglia di emozionare gli altri salendo su un palcoscenico. Un destino segnato quello di Riccardo Marcuzzo, 19enne promessa canora della Martesana che pochi mesi fa ha calcato il palco dell’Idroscalo in occasione della finale del Mincanto, il talent scout riservato ai giovani artisti della provincia di Milano.   

Come ti sei avvicinato alla musica?
«Canto da sempre, fin da quando avevo tre anni. Tutto è nato grazie al corso di teatro di una compagnia indipendente, al quale mi sono iscritto in terza liceo. La mia insegnante di italiano e latino mi ha consigliato di seguire un corso di canto, così mi sono iscritto alla Music Time di Lambrate, dove ho conosciuto i maestri Giorgio Logiri e Andrea Tosoni, con i quali in seguito ho provato l’esperienza del Mincanto».

Così giovane e già scrivi da solo le tue canzoni...
«Scrivo solo in momenti particolari della mia vita, quando sono tanto felice o triste. Mi piacciono i giochi di parole e trovare la musicalità in quello che scrivo; nei temi emergeva già uno stile particolare e riconoscibile. Ho sviluppato questa caratteristica anche nella musica: scrivevo canzoni già da piccolo; in realtà tutto nasce da un motivetto che si crea nella mia testa, una linea melodica alla quale aggiungo le parole. In questi anni ho realizzato una ventina di brani completi, testo e musica».  

Cosa ti ha lasciato l’esperienza del Mincanto?
"Tante emozioni. Ho visto i manifesti del concorso a Pessano ma il giorno dei casting avevo l’Open Day universitario, così ho dovuto rinunciare. Ho voluto farli ugualmente ma sono dovuto andare fino a Rozzano. Quello è stato il giorno più bello della mia vita. Ho portato «Still Got the Blues» di Gary Moore, e poi, senza averlo mai provato prima, il mio inedito, «Impressionarmi», che avevo scritto pochi mesi prima. Alla commissione è piaciuto moltissimo. Sono stati giorni molto intensi perché avevo la maturità. Salire sul palco dell’Idroscalo però è stato incredibile; con pochi mesi di lezioni alle spalle, gli esami appena fatti e uno spettacolo teatrale il giorno prima, è stata una vittoria della giornata. Mi ha lasciato moltissimo, anche perché è stata la prima vera esperienza musicale. Non vedo l’ora di avere un’altra possibilità per potermi esibire».