Cassina de' Pecchi, 11 maggio 2011 - Proprio come ci aspettavamo. E la colpa non è certo dei dipendenti bancari così ligi nell’applicare le direttive centrali. Ottenere un mutuo da giovane precario è impossibile se non si ha alle spalle una solida famiglia disposta a firmare garanzie e mettere sul tavolo un bell’anticipo. Alla faccia dei bamboccioni che si vogliono emancipare. Poco conta se il contratto di lavoro è regolare, se la busta paga è buona e le prospettive incoraggianti. Del resto, il contratto a tempo determinato è l’anticamera obbligatoria dell’assunzione defintiva.

E neppure quella, a ben guardare, mette al riparo dalle incertezze. Nessuno rischia, pochi danno chance reali ai giovani: nè le aziende, nè gli istituti di credito che pur promettono strumenti sempre più flessibili. Così tutto rimane fermo, dal mercato immobiliare allo spirito d’iniziativa. La situazione non migliorerà. La Banca Centrale Europea aumenterà entro l’estate il tasso d’interesse di un altro quarto di punto ed entro due anni si raggiungerà il 3%. Così prevedono gli analisti. Così i cordoni della borsa si restringeranno ancora, a meno di una ripresa economica che al momento sembra lontana.