Pioltello, 4 gennaio 2011 - Non partiranno alla volta di Ghemme i rifiuti tossici dell’ex Sisas, «accolti» da una levata di scudi di cittadini, comitati e 34 sindaci della provincia di Novara. Il «fronte del no» ha vinto la battaglia, così le 230 mila tonnellate di nerofumo del polo chimico verranno dirottate verso altre discariche di Piemonte, Veneto, Toscana e Lombardia.

A convincere la Daneco, la società incaricata della bonifica del polo chimico, a cambiare destinazione è stata la carta lanciata sul tavolo dalla Provincia di Novara, che in una conferenza dei servizi dello scorso 13 dicembre ha chiesto 30 giorni di tempo per decidere se avallare o meno l’ipotesi del conferimento dei rifiuti pioltellesi all’interneo della discarica di Ghemme. Una strategia tutta burocratica che, tuttavia, ha sortito un effetto positivo.

Lo slittamento dei tempi avrebbe rischiato di fare saltare l’accordo anti-multa con l’Europa, e la società che sta rimuovendo i rifiuti ha deciso di cambiare progetto. La notizia è arrivata dalla dagli uffici della Daneco. «L’utilizzo del materiale proveniente dall’intervento di bonifica dell’area ex Sisas di Pioltello e Rodano, che la Daneco Impianti sta realizzando - fanno sapere i vertici dell’azienda con una nota stampa - pur rappresentando un’opportunità per chiudere la discarica di Ghemme attraverso l’utilizzo di un monorifiuto, già sottoposto ad approfonditi e rigorosi controlli, non è ad oggi una possibilità percorribile in quanto non esistono i tempi tecnici per realizzarla».

Il polverone sollevato dalle proteste degli abitanti della zona di Ghemme contro l’arrivo del nerofumo del polo chimico ha fatto alzare il riserbo più assoluto sulle nuove destinazioni dei rifiuti. Le uniche informazioni che circolano sono generiche e riguardano presunte discariche, non meglio precisate, nel centro-nord Italia. La Daneco sta trattando per un’apertura notturna dei siti di conferimento per poter aumentare l’invio dei carichi da smaltire e dare un’accelerata ai tempi di svuotamento del terreno dell’ex Sisas.

Secondo il Comune, per ora sarebbero state eliminate 50 mila tonnellate di rifiuti tossici e ne rimarrebbero altre 230 mila. Si trovano ancora in loco i rifiuti più problematici da smaltire, ovvero le 50 mila tonnellate di nerofumo contaminato con il mercurio che, prima di essere spostate, dovranno essere stoccate sul posto all’interno di una tensostruttura di protezione, sigillate in appositi contenitori (chiamate «big bag») e spedite alla volta dei porti di Genova e Savona per il trasferimento all’estero.

In Italia non esistono discariche attrezzate al trattamento di rifiuti altamente tossici come quello contaminati dal mercurio, così la Daneco ha iniziato le pratiche per ottenere il nullaosta dai governi stranieri. «Stiamo espletando le procedure di notifica con l’estero - ha spiegato l’amministratore delegato di Daneco, Bernardino Filipponi - abbiamo contattato Spagna, Austria e Germania. Il materiale transiterà dalle banchine dei porti di Genova e Savona, poi verrà imbarcato in tutta sicurezza».