Trezzo Sull'Adda, 5 dicembre 2010 – Una fiaccolata per dire no al raddoppio del termovalorizzatore di Trezzo. La Lega Nord scende in piazza al grido di «Trezzo non è la pattumiera delle Lombardia». È ormai da più di un anno che nel trezzese si è acceso il dibattito riguardo alla possibilità che l’inceneritore della Prima S.r.l. (gruppo Falk) possa ulteriormente espandersi. Il primo a muoversi è stato il comitato “Cielo Pulito” di Grezzago, paese sul quale ricadrebbe quasi interamente il nuovo impianto.

 Lo scorso aprile un fiume di gente costituito da associazioni, partiti e semplici cittadini si era riversato da Grezzago fin sotto il caminone di via Pastore per far sentire il proprio dissenso. Da allora si sono susseguiti con regolarità incontri, dibattiti e manifestazioni, allo scopo di sensibilizzare più persone possibili riguardo il tema. Tutto ciò non sembra però esser bastato per mettere una pietra definitiva sul progetto dell’ampliamento. Da qui la decisione presa dai comitati e dai sindaci della zona di passare ad iniziative più eclatanti.

Per sabato 11 dicembre è stata infatti rilanciata una nuova grande manifestazione che partirà da Trezzo, che punta a chiamare a raccolta i cittadini di tutto il trezzese. Ha invece voluto giocare d’anticipo la Lega Nord di Trezzo, che ha organizzato proprio ieri una fiaccolata contro il raddoppio. Militanti e simpatizzanti si sono dati appuntamento nel tardo pomeriggio nel piazzale delle scuole elementari.

Una sessantina i manifestanti che hanno sfidato la temperatura invernale. Il corteo, scortato da una decina di carabinieri, ha disegnato un quadrato per le vie trezzesi, fermandosi poi in centro. A guidare la fiaccolata non poteva che essere Danilo Villa, sindaco di Trezzo, seguito da una rappresentanza del Movimento dei Giovani Padani. Una volta giunti in piazza Libertà ha avuto inizio il comizio. Tutto il gotha padano della zona era presente. Oltre a Villa non hanno fatto mancare il loro sostegno il Presidente del Consiglio Regionale Davide Boni, Marco Paoletti, consigliere provinciale nonché assessore allo Sport di Cassano d’Adda, l’onorevole Marco Desiderati, il consigliere regionale Jari Colla, il segretario provinciale Rondini, l’onorevole Claudio D’Amico, sindaco di Cassina de Pecchi e Ettore Fusco, sindaco di Opera.

Il sindaco di Trezzo ha preso in mano il megafono per spiegare le ragioni del rifiuto. «Scendiamo in piazza - ha spiegato Villa - per metterci la faccia. Il nostro non è un no pregiudiziale. I termovalorizzatori possono servire, ma non nella nostra zona». Molto più esplicito il commento del Presidente del Consiglio Regionale. «Questa - ha sottolineato Boni - è una scelta politica. In Lombardia abbiamo tredici termovalorizzatori e undici discariche: noi possiamo gestire il ciclo dei rifiuti autonomamente. Quindi il raddoppio non serve. Non vorrei - ha poi proseguito scaldando gli animi dei presenti - che il raddoppio sia un pretesto per accollarci i rifiuti di altre regioni meno virtuose come la Campania».