Cernusco Sul Naviglio, 13 ottobre 2010 - Ora di ginnastica a pagamento, libri di inglese ancora chiusi e uscita anticipata di tre ore il venerdì per le classi prime. È una situazione preoccupante quella che si sta verificando dall’inizio dell’anno alle elementari di via Mosé Bianchi, a Cernusco sul Naviglio. A causa della riorganizzazione del monte ore imposto dalla riforma Gelmini, le famiglie di oltre dieci classi elementari si sono ritrovate a fare i conti con mancanza di insegnanti e riduzione delle ore di lezione. "Dall’inizio dell’anno i nostri bambini non hanno ancora fatto un’ora di inglese perché manca una insegnate abilitata a cui affidare la cattedra di 9 ore al momento scoperta - spiega Mina Facchi, una delle mamme dei piccoli che frequentano la scuola cernuschese -. Nei giorni scorsi abbiamo proposto di trovare noi genitori un’insegnante che, a pagamento, venga a fare lezione, ma la cosa sembra non essere realizzabile".

Brutte sorprese anche per le famiglie che hanno iscritto i loro bambini alla prima classe delle elementari: "Il primo giorno di scuola - spiega Giorgia Carenzi, mamma di uno degli alunni - ci hanno comunicato che la nostra scelta del tempo pieno a 40 ore la settimana non poteva essere pienamente soddisfatta. Da settembre, infatti, i nostri bambini ogni venerdì escono alle 13.30 invece che alle 16.30, con i problemi che si possono immaginare. Non trovando risposte da parte dell’ufficio scuola, abbiamo pensato ad un progetto a pagamento. Ma non credo sarà realizzabile: per assicurare tre ore in più per tutto l’anno, noi genitori dovremmo pagare circa 300 euro a famiglia". L’ultimo problema con cui mamme e papà stanno facendo i conti, è quello della ginnastica. "Non ci sono gli insegnanti di educazione motoria, ma nelle scuole operano società esterne che, a pagamento o a titolo gratuito, assicurano l’ora di ginnastica - spiega Barbara Carretti -. Di solito, però, le lezioni partivano all’inizio della scuola, mentre quest’anno la prima lezione dovrebbe svolgersi venerdì prossimo, grazie a un accordo tra la scuola e una società cernuschese. Un servizio che ci costa 30 euro l’anno". A preoccupare le famiglie, è l’impoverimento dell’offerta formativa: "La scuola pubblica deve assicurare a tutti gli alunni la stessa preparazione e soprattutto fornire un bagaglio culturale completo — sottolinea Mina Facchi —. Ma le cose non stanno andando in questo verso e speriamo che l’ufficio scuola provinciale faccia qualcosa per migliorare la situazione".