"In undici contro nove con l’ansia di vincere"

Montero spiega così il mancato successo: "Però ci abbiamo provato in ogni modo. Dovevamo allargare di più il gioco e lo abbiamo fatto troppo a sprazzi"

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"Non c’è bisogno di capire di calcio per comprendere che quando siamo rimasti in undici contro nove ci è presa l’ansia di vincere". Paolo Montero spiega così il pareggio di Mantova, nel quale "abbiamo provato a vincere in ogni modo. Però non siamo stati sereni, mentre dovevamo far girare di più il pallone come quando eravamo in undici contro undici. Ma dobbiamo trasformare quell’ansia in qualcosa di positivo, perché vuol dire che i ragazzi hanno cercato i tre punti fino alla fine senza mollare mai". Molto signorilmente, poi, il tecnico rossoblù non si sofferma sull’episodio del rigore. Non lo ha mai fatto finora, e continua a non volerlo fare: "Sinceramente non mi sono reso conto di quello che è successo ma io non valuto mai le scelte dell’arbitro. Non l’ho mai fatto in carriera e sono consapevole che è necessario un grande rispetto nei confronti della classe arbitrale, altrimenti finiremmo per essere degli ipocriti". Tornando all’analisi della gara, per lunghi tratti Facundo Lescano è sembrato essere troppo solo davanti. Botta, infatti, scendeva spesso a cercare il pallone a metà campo, lasciando il centravanti argentino isolato in attacco: "Sì, è vero – ha detto Montero – soprattutto per quanto riguarda il primo tempo, mentre nel secondo no, anche perché abbiamo inserito Padovan proprio per dare più presenza in area. Certo dovevamo allargare di più il gioco e lo abbiamo fatto troppo a sprazzi. Poi per uno tecnico come Botta il campo non era il massimo e lui scendeva troppo spesso a centrocampo. Con Padovan al suo fianco le cose sono migliorate". Sul ruolo di Fazzi, invece, Montero ha detto: "Lui è uno che è abituato a giocare a tutta fascia, sia da terzino che come centrocampista o quinto. Si è messo subito a disposizione e in settimana lo abbiamo provato anche da mezzala, perché come Lombardo ha già avuto esperienze in quel ruolo. Questa intelligenza calcistica e questa disponibilità sono sempre preziose".

Nel secondo tempo, poi, Montero ha scelto di mettere Scrugli e Liporace, non Chacon e Serafino (due punte). Il tecnico della Samb lo spiega così: "È stato per avere maggiore ampiezza. Se muovi velocemente la palla loro devono correre di più essendo in inferiorità numerica. A volte lo abbiamo fatto, altre volte no e dobbiamo migliorare". Lo spirito, però, è piaciuto a Montero: "L’attitudine c’è stata. Nello spogliatoio era come se avessimo perso. Per questo sono fiducioso".