Serie D, Mantova: è l'ora delle grandi decisioni

Dalla questione allenatore, con Morgia che potrebbe non rimanere alla guida della formazione virgiliana, alle vicende societarie sino alla speranza del ripescaggio

Massimo Morgia sembra destinato a non sedere più sulla panchina biancorossa

Massimo Morgia sembra destinato a non sedere più sulla panchina biancorossa

mantova, 4 giugno 2019 - Il Mantova sta vivendo giornate di grande attesa. E’ questa la parola chiave in casa biancorossa, dove, sostanzialmente, potrebbe ancora accadere tutto ed il suo contrario. In molti attendono l’assemblea dei soci di venerdì 14 giugno come l’appuntamento destinato a fare chiarezza sul futuro del sodalizio virgiliano, ma anche in queste ore sono diverse le cose che potrebbero “maturare” a dovere. La parola d’ordine, giustamente, rimane quella di pensare al prossimo campionato di serie D e di costruire le basi per riuscire a vincerlo. Nello stesso tempo, pur mantenendosi ridotte più che al lumicino le speranze di ripescaggio, è altrettanto doveroso ricordare che alcune squadre che precedono il Mantova in questa speciale graduatoria si sono tolte dalla corsa (primo fra tutti il Matelica). Sarà quindi fondamentale vedere nei prossimi giorni come si comporteranno le società che occupano i primi posti della griglia per il ripescaggio così da poter capire se si riapriranno o meno spazi per i sogni del Mantova. C’è pure un altro aspetto da non trascurare. Al termine di una stagione che definire sofferta è un eufemismo, con forti contestazioni che durano tuttora, l’Hellas Verona guidata da Maurizio Setti, che è anche socio di maggioranza del Mantova, ha conquistato la promozione in serie A.

Il gran salto dei gialloblù condizionerà l’operato e, soprattutto, gli investimenti del patron biancorosso? La società di viale Te ha lasciato trasparire che tutto proseguirà nella stessa direzione seguita nei mesi scorsi, ma l’attenzione generale rimane focalizzata su un aspetto che potrebbe rivelarsi fondamentale per le sorti del progetto-Mantova 1911. Una situazione che “condivide” l’interesse degli appassionati con la questione-allenatore. Nel calcio le sorprese e le “virate” sono sempre all’ordine del giorno, ma, al momento, sembra che Massimo Morgia ben difficilmente sarà l’allenatore dei biancorossi anche per la prossima stagione. L’aver mancato l’obiettivo stagionale, dopo essere arrivato ad un soffio dalla Coppa Italia, dalla vittoria in campionato e dal successo nei play off (ma sempre solo ad un passo), sembra avere diffuso qualche perplessità in alcuni dirigenti virgiliani.

La piazza è sempre vicina a Morgia, ma anche l’età (67 primavere) non sembra giocare a suo favore. In questa situazione pare che il Mantova sia orientato ad offrire a Massimo Morgia un ruolo da direttore tecnico che non sembra in grado di soddisfare la voglia di campo dello stesso allenatore, il quale, dal canto suo, è finito nel mirino di diverse società e sta ricevendo un “corteggiamento” insistito da parte del Chieri e del Savoia. Anche in questo caso la situazione dovrà venire definita in fretta, anche perché proprio partendo dall’allenatore si dovrà costruire il progetto vincente che tutti i sostenitori biancorossi si attendono. Resta da vedere, però, chi avrà il compito in prima persona di realizzare questo “disegno”. Il ds Emanuele Righi, figura assai vicina al patron Setti, dovrebbe finire per continuare la sua opera, ma un epilogo di questo genere non è affatto scontato, tanto che è partita in contemporanea la “caccia” al possibile sostituto, con l’individuazione di Claudio Ferrarese nel ruolo di candidato numero uno. Come se tutto questo non bastasse, poi, si dovrà cominciare ad esaminare l’organico per individuare le conferme e gli inserimenti necessari (già si parla del centrocampista classe 2.000 Simone Marani) per far tornare a vincere il Mantova.