Coronavirus, l'allarme del Mantova: "Il pubblico è parte dello spettacolo"

In serie D si riflette sull'ipotesi di fermare per un mese il campionato piuttosto che proseguire a porte chiuse, soluzione che trova ben poco gradimento

I tifosi del Mantova

I tifosi del Mantova

Mantova, 5 marzo 2020 -  In serie D regna il caos assoluto. Tutto può succedere e, subito dopo, il suo contrario, in un susseguirsi di ordinanze e decisioni che rimangono valide il tempo di un sospiro o poco più. Dopo le tre giornate rinviate, la LND si era affrettata a pianificare il nuovo calendario con i recuperi necessari per tornare in linea con i tempi di una stagione che proprio adesso si apprestava ad entrare nel vivo del suo cammino. La nuova programmazione è stata però messa subito in discussione da un caso delicato come quello del Fanfulla che non si sta allenando ormai da diversi giorni ed ha chiesto l’ulteriore rinvio della gara che era stata collocata per mercoledì 11 al “Martelli” con il Mantova.

Le disposizioni del Governo, ribadite dal ministro Spadafora, che hanno imposto un mese a porte chiuse a tutte le manifestazioni sportive, hanno però rimesso subito in discussione il tutto. In effetti, anche se tutto rimane in costante evoluzione, la LND ha manifestato da subito la sua contrarietà alle partite a porte chiuse, facendo capire senza troppi giri di parole di preferire l’ipotesi della sospensione del campionato. E’ su questo punto, in questo momento, che continuano discussioni e confronti. E’ meglio proseguire nel nuovo calendario ridisegnato a porte chiuse o bloccare fino ad aprile la stagione?

Nel caso finisse per prevalere la prima linea, il Mantova dovrebbe tornare in campo domenica 15 per ospitare il Crema (che al momento non pare in eccessive difficoltà nel proseguire negli allenamenti). Domenica 22 e 29 marzo il campionato continuerà con le due gare previste inizialmente (partita interna col Progresso e trasferta della verità a Fiorenzuola), mentre mercoledì 1 aprile toccherà al recupero del match in casa del Mezzolara (che si sarebbe dovuto giocare domenica 8 marzo). In questo caso, che lascerebbe l’unico dubbio della data nella quale disputare il recupero con i lodigiani del Fanfulla, il 5 aprile la formazione biancorossa tornerebbe a giocare al “Martelli” a porte aperte la sfida con la Savignanese.

Non sono comunque poche le voci contrarie a svuotare gli stadi del pubblico, anche a costo di fermare per un mese tutta l’attività. Un’idea, a dire il vero, assai difficile, visto che non solo non si conoscono quali potranno essere gli sviluppi dell’emergenza, ma che non si presenta affatto facile riuscire a condurre a termine regolarmente l’attività agonistica con un periodo di stop così lungo. Il presidente del Mantova, Ettore Masiello, ha espresso in modo chiaro la sua posizione: “Ovviamente ci atterremo alle decisioni della Lega e a tutte le varie disposizioni ed è altrettanto logico che la salute pubblica viene prima di ogni cosa. Nello stesso tempo, fatico a concepire il calcio senza il pubblico che è parte integrante dello spettacolo. Fosse per me, sospenderei il campionato fino a nuove disposizioni. Attendiamo comunque il prima possibile indicazioni definitive, così da poter programmare tutta la nostra attività”.