Calcio, Mantova trepidante per il Consiglio Federale della verità

La riunione dovrebbe sancire la promozione dei biancorossi in serie C, ma potrebbe anche avvallare il progetto dell'immediata riforma dei campionati che rappresenterebbe una beffa

Maurizio Setti, patron del Mantova

Maurizio Setti, patron del Mantova

Mantova, 19 maggio 2020 - Sono ore di febbrile attesa per il Mantova. La società biancorossa e tutti i suoi tifosi guardano con comprensibile trepidazione al Consiglio Federale della Figc che si terrà domani e che potrebbe emettere verdetti decisivi non solo sulla stagione in corso bloccata dall’emergenza sanitaria, ma anche su quella che potrebbe essere la ripartenza del calcio. Il Mantova 1911 chiede innanzitutto chiarezza e decisioni ufficiali. Il tempo dell’incertezza deve finire, anche perché, se si vuole portare avanti progetti ambiziosi, non è possibile attendere oltre per cominciare a programmare il futuro.

Salvo sorprese clamorose, sempre dietro l’angolo in un periodo tribolato come quello che stiamo vivendo, il consiglio di domani dovrebbe ratificare la chiusura del campionato in corso a partire dalla serie D in giù. Punto fondamentale per il Mantova, visto che sembra generale l’accordo sulla necessità di mantenere la promozione in serie C di nove squadre dalla serie D e queste nove promosse verrebbero individuate tra le formazioni che al momento dell’interruzione occupavano la testa della classifica del rispettivo girone. Per la compagine virgiliana, in testa al girone D con ben sette lunghezze di vantaggio sul Fiorenzuola, in questo modo si aprirebbero le porte del ritorno in Lega Pro e questo, dopo tanta attesa, potrebbe dare il via ai festeggiamenti per la certezza della promozione del Mantova. Una decisione che verrebbe poi sancita dall’assemblea delle società di serie D di venerdì per rendere completa la gioia in casa virgiliana. Se il Consiglio Federale di domani ha l’opportunità assai concreta di dare il crisma dell’ufficialità alla promozione del Mantova, d’altra parte esiste la possibilità che la stessa riunione finisca per dimezzare in modo decisivo la gioia in casa biancorossa. In effetti domani si parlerà anche della opportunità (in molti parlano di necessità) di riformare i campionati di calcio, riducendo drasticamente il numero delle società professionistiche. Al momento il progetto che è sul tavolo riguarda la conferma di una serie A a venti partecipanti e l’istituzione di due gironi (equivalenti) di serie B formati ciascuno da venti contendenti. Solo queste sessanta compagini avrebbero lo status di professioniste, mentre l’attuale serie C si trasformerebbe in un torneo con tre raggruppamenti di venti squadre ciascuno che verrebbe collocato ai vertici del calcio dilettantistico e perderebbe tutto quello che concerne in questo momento al professionismo. Un disegno che, in caso di approvazione, si trasformerebbe in una sorta di beffa per il Mantova che, pur salendo di categoria, rimarrebbe tra i dilettanti e questa condizione potrebbe infliggere un duro colpo (o almeno una brusca frenata) ai piani che stanno studiando il presidente Ettore Masiello, il vice Gianluca Pecchini e il patron Maurizio Setti.

Quest’ultimo, proprietario dell’Hellas Verona, sta pensando di collocare proprio a Mantova i migliori talenti del fertile vivaio gialloblù, trasformando la squadra biancorossa in una sorta di trampolino di lancio per il grande calcio. Un “disegno” che avrebbe un significato preciso in caso di ritorno nel professionismo da parte dei virgiliani, mentre perderebbe gran parte del suo valore qualora il Mantova rimanesse “imprigionato” tra i dilettanti. Da molte parti si ricorda che una riforma così importante, norme alla mano, potrebbe entrare in vigore solo dalla stagione 2021/2022, ma i sostenitori di questa sorta di rivoluzione calcistica fanno appello all’eccezionalità del momento per portare avanti il loro cammino. Un discorso che per il Mantova 1911 avrebbe precise conseguenze anche sul rapporto con il territorio (imprenditori ed enti locali) che i vertici della società di viale Te stanno tentando di costruire, ma anche su progetti di assoluto rilievo come la costruzione di un nuovo centro sportivo per gli allenamenti dei biancorossi e sulla sempre attuale questione-stadio (risistemazione in primis). Tanti “nodi” che solo tra poche ore potrebbero venire sciolti dall’esito di un Consiglio Federale che a Mantova sarà atteso con la stessa ansia con la quale si trepida per una vera e propria “finale”.