Sfumato il ripescaggio in C, il Mantova pensa ad aggiustare difesa e centrocampo

L'obiettivo della società biancorossa è vincere il prossimo campionato di serie D

La formazione biancorossa punta su un gioco propositivo anche sotto la gestione Brando

La formazione biancorossa punta su un gioco propositivo anche sotto la gestione Brando

Mantova, 15 luglio 2019 - La parola d’ordine al Mantova è molto chiara. Bisogna dedicare tutta la concentrazione verso la nuova stagione e pensare solo a fare il possibile per vincere il prossimo campionato di serie D. Il problema è che le vicende che coinvolgono il calcio anche quest’estate sembrano fatte apposta per “picchiare” sul doloroso “dente” del ripescaggio. Basti pensare che Reggio Audace (Reggiana) e Modena sono state riammesse a tavolino in serie C, un destino che avrebbe potuto francamente arridere anche alla compagine virgiliana se non ci fosse l’ostacolo invalicabile della norma che vieta il ripescaggio di società il cui socio di maggioranza possiede già altre squadre a livello professionistico (proprio il caso di patron Setti con il Verona). Questo, unito al fatto che, almeno per il momento l’organico della C è fermo a 59 squadre contro le 60 previste, non può non “regalare” qualche motivo di persistente rammarico in casa biancorossa, ma, come accade per tante altre cose, la vita va avanti e, giustamente il sodalizio di viale Te è intento a preparare nel miglior modo possibile la nuova stagione in serie D, puntando senza troppi giri di parole e senza nascondersi a vincere il campionato.

Un intento che, è bene sottolinearlo, dovrà fare i conti anche con il girone nel quale verrà inserita la squadra che sarà affidata al nuovo tecnico Lucio Brando. In questo momento sono diverse le possibili opzioni e vanno da un raggruppamento Veneto-Nord Est ad uno spostamento verso l’Emilia Romagna. Quello che naturalmente i tifosi si augurano è evitare di incappare in un’altra corazzata proprio come è avvenuto lo scorso anno con il duello infinito con il Como, che dopo un testa a testa che ha relegato tutte le altre squadra al ruolo di semplici comparse, si è concluso riservando ai biancorossi una medaglia d’argento che non ha offerto alcun vantaggio. Un precedente che spinge la società virgiliana e il ds Emanuele Righi a non trascurare neppure il più piccolo particolare pur di costruire un Mantova che possa essere davvero vincente. In questo momento per “animare” il 4-3-3 che adotterà mister Brando mancano ancora alcuni “aggiustamenti” a centrocampo e in difesa.

L’attacco, con il super trio Altinier-Scotto-Guccione è più che a posto, nonostante la partenza di Ferri Marini, ma è necessario portare a buon fine i giusti inserimenti per completare (sia qualitativamente che dal punto di vista numerico) gli altri due reparti. In mezzo al campo, in particolare, al momento, insieme a Mazzotti, ci sono le certezze Valentini e D’Iglio. E’ comunque facile immaginare che, anche in attesa del rientro di Minincleri, che non avverrà che sul finire dell’autunno, poter aggiungere almeno un paio di “tasselli” (uno dei quali giovani) rappresenta una vera necessità. Un discorso che può essere ripetuto per la difesa, dove il recente arrivo del diciannovenne Carminati dalla Primavera del Brescia è stato comunque seguito dall’ormai certo approdo di Andrea Mengoni, difensore classe ’83 di assoluta esperienza, che potrebbe formare la nuova coppia di centrali con Aldrovandi. Per il resto, ricordata la partenza di una pedina determinante lo scorso anno come Silvestro e l’arrivo in porta del giovane Adorni, resta comunque una priorità quella di individuare il gruppo die giovani che possono permettere al Mantova di rispettare la norma sull’utilizzo obbligatorio delle quote e presentare ugualmente una squadra in grado di essere sempre competitiva al massimo.