Lista fascista eletta in Consiglio comunale nel Mantovano, esplode la polemica

La lista "Fasci del lavoro", ispirata alla Repubblica sociale, ha ottenuto il 10,4% nel Comune di Sermide e Felonica. La Prefettura revoca le designazioni dei funzionari che hanno ammesso la lista

Nicola Fratoianni

Nicola Fratoianni

Sermide e Felonica (Mantova), 12 giugno 2017 - La lista "Fasci italiani del lavoro", ispirata alla Repubblica sociale, entra in Consiglio comunale a Sermide e Felonica, il nuovo Comune del Mantovano sorto dalla fusione di Sermide e Felonica appunto, località di 7.500 abitanti al confine con la provincia di Ferrara. A rappresentare i fasci sarà Fiamma Negrini, 20 anni, studentessa figlia di Claudio, fondatore del movimento e anima della lista. I Fasci hanno raccolto 334 voti, pari al 10,4%. "Un risultato straordinario - dice Negrini rispondendo anche alle polemiche suscitate dal simbolo della sua lista - quello non è il fascio littorio ma il fascio della Repubblica sociale: sono 15 anni che presento lo stesso simbolo in tutt'Italia e nessuno ha mai avuto nulla da ridire. Vorrà dire che la prossima volta lo cambierò».

Una spiegazione che non placa tuttavia le polemiche. Dura la presa di posizione di Nicola Fratoianni, segretario nazionale di Sinistra italiana: "Di queste ultime elezioni amministrative ci ricorderemo anche che in provincia di Mantova una lista denominata 'Fasci italiani del lavoro', con un diretto ed esplicito e richiamo al fascismo, si presenta e raggiunge pure un ragguardevole 10%.Su questo sarà sicuramente necessario aprire una profonda riflessione nel fronte democratico. Quello che però rimane incredibile è come sia stata ammessa una lista dichiaratamente fascista. Un fatto vietato espressamente dalla Costituzione della Repubblica e dalle leggi. Come è stato possibile che il ministero dell'Interno e la Prefettura non abbiamo assunto decisioni nelle settimane scorse? Lo vogliamo sapere, e Sinistra italiana presenterà su questo un interrogazione al ministro Minniti, tanto solerte nell'azione contro poveracci e migranti e quanto mai assente su questi episodi. Vogliamo che sia fatta chiarezza e se qualche funzionario dello Stato ha chiuso un occhio, contravvenendo alle leggi della Repubblica, siano presi provvedimenti urgenti. E siamo certi che i nostri compagni del territorio presenteranno su questo inaccettabile episodio un esposto alla magistratura".

La bufera che si è scatenata non è passata isotto silenzio. Già nel tardo pomeriggio di oggi, lunedì 12 giugno, la Prefettura di Mantova ha fatto sapere che il prefetto, d'intesa con il ministro dell'Interno e il presidente della Corte d'Appello di Brescia, "ha revocato le designazioni dei funzionari componenti della settima sottocommissione elettorale circondariale di Mantova, competente per quel Comune".