A Palazzo Te il Giudizio di Paride di Rubens: nel segno di Venere

Il dipinto, datato 1606, arriva da Vienna e fa parte della mostra dedicata alla dea dell'amore

L'arrido del Rubens a Palazzo Te

L'arrido del Rubens a Palazzo Te

Mantova - Il "Giudizio di Paride" torna a Mantova nel segno di Venere. Il prezioso dipinto di Rubens del 1606 è arrivato da Vienna (è esposto alla Akademie der bildenden Künste) a Palazzo Te, dove si sta allestendo una mostra dedicata alla dea dell’amore. Il titolo è "Venere, natura, ombra e bellezza" e sarà visitabile dal 12 settembre al 12 dicembre.

Curata da Claudia Cieri Via, l'esposizione conclude un anno dedicato alla mitologica madre di Cupido e ne raccoglie le rappresentazioni più diverse, divine e terrestri, di simbolo astrologico e incarnazione di sentimenti più direttamente erotici, che hanno avuto Venere some protagonista. L’opera di Pieter Paul Rubens non fa eccezione: racconta, ispirandosi ai "Dialoghi degli dei" di Luciano, la scena della scelta della dea più bella, compiuta da Paride tra Minerva, Venere e Giunone, che gli si presentano - come vuole il racconto mitologico - completamente nude. Paride infatti aveva comunicato a Mercurio che per giudicare le dee avrebbe avuto bisogno di vederle nude. Ed ecco quindi Minerva che ruota su se stessa nell’atto di spogliarsi aiutata dall’amorino, Venere, al centro, luminosa e seducente con un altro piccolo Eros che le tiene la veste; e infine Giunone più pudica.

La vicitrice è proprio la seconda, moglie infedele di Vulcano e amante di Marte. L’opera arrivata a Mantova, di piccole dimensioni (32,5 cm per 43,5) ha la particolarità di essere dipinta su rame, una tecnica che il maestro fiammingo aveva appreso all’inizio del ‘600 e che sicuramente ha usato durante i suoi lunghi soggiorni a Venezia e poi a Mantova alla corte dei Gonzaga. E’ un indizio che fa pensare che il quadro sua stato realizzati proprio sulle rive del Mincio.