Mantova, così si viveva sotto i Gonzaga: l'affresco svela i segreti

Analizzato un dipinto nel salone del Pisanello a Palazzo Ducale

Un affresco dei Gonzaga

Un affresco dei Gonzaga

Mantova, 21 ottobre 2017 - Nel salone del Pisanello a Palazzo Ducale un grande affresco raffigura una sfida tra cavalieri. Non è una battaglia. È un torneo equestre. Per decenni gli esperti hanno analizzato il dipinto centimetro per centimetro. Ora si è aperto uno squarcio sui segreti che racchiude e, più in generale, sullo spaccato di società che raffigura. La sua lettura è stato resa possibile dopo la scoperta e l’interpretazione di un documento straordinario, affiorato dall’Archivio di Stato di Mantova. Il “Liber magne curie“ è molto di più di un elenco un elenco contabile. È la fotografia, datata 1340, della consacrazione dei Gonzaga signori di Mantova, a 12 anni dalla loro presa di potere.

«I Gonzaga vollero consolidare il proprio regno con una memorabile festa, la curia appunto - spiega Daniela Ferrari, per 25 anni direttrice dell’Archivio di Stato mantovano e curatrice del volume nato dalla scoperta del “Liber” assieme ai ricercatori Chiara Buss, Enrico Carnevale Schianca, Chiara Maggioni e Federico Arduini -. Il testo trecentesco, nel descrivere i regali ricevuti e le spese sopportate dai signori di Mantova fornisce innumerevoli dati quel periodo, molti dei quali ancora tutti da indagare». All’epoca, Mantova è si colloca tra i potentati dei Visconti a Milano, dei della Scala a Verona e degli Estensi a Ferrara. Non a caso gli inviti e le regalie vanno e vengono soprattutto da quelle tre città. E perfettamente inseriti nella trama di potere tessuta dai signori di Mantova sono i 4 matrimoni che si celebreranno nei giorni della festa, così come la consacrazione di 24 cavalieri. E i Gonzaga non badano a spese. Fanno affluire in città per i banchetti 60 tonnellate di carni pregiate e 6 di pesci del Garda. Gli economi della reggia annotano che sono state comprate ben 200 lance per i tornei. Ben 22 vasche in marmo per il ‘battesimo’ di cavallo e cavaliere insieme, arrivano dal Veronese. Sempre in tema equestre per la festa vengono acquistati o regalati 28 magnifici quadrupedi. Ovviamente i Gonzaga vengono ricambiati con doni sfarzosi: si contano 800 capi d’abbigliamento provenienti da Venezia, Milano, le Fiandre. E gioielli e suppellettili nonchè zucchero e riso, che nel 340 sono autentiche rarità. Dai potenti ai più umili, tutti omaggiano il nuovo signore di Mantova: le corporazioni cittadine si inchinano. Il “Liber magne curie” tra l’altro, fornisce l’elenco di tutte le taverne e trattorie aperte in città. Una specie di guida Michelin ante litteram.