Vendemmia affidata ai robot: "La rivoluzione è inevitabile"

Mantova, la confederazione dell’agricoltura meccanizzata: meno costi, ma sempre precisi

Marco Speziali presidente di Confai

Marco Speziali presidente di Confai

Mantova, 10 settembre 2020 - Meno uomini e più robot nelle vigne lombarde. Nonostante le resistenze, sembra essere questa la tendenza che si delinea quest’anno: una prospettiva rafforzata da due fattori, uno economico per la mancanza di braccianti e uno sanitario per le cautele e la necessità di non assembramento imposte dalla pandemia. Due condizioni che riguardano l’intero più vasto settore dell’agricoltura di precisione. Da Confai Mantova (la confederazione degli agromeccanici e agricoltori) arrivano molti segnali positivi di automatizzazione. Si parte dalla necessità di reperire sul mercato un vero esercito in termini di manodopera ("Un milione di persone in Europa e almeno 370mila in Italia" afferma il direttore Confai Sandro Cappellini). La meccanizzazione appare come una risposta efficace, se non l’unica alla ‘fame di braccia’ dei vignaioli. Esistono le resistenze, come quella che in Franciacorta impone, per ottenere il marchio, la raccolta a mano, Ma molti ‘no’ stanno già cadendo di fronte alle necessità acuite dal rischio-Covid 19.

«È solo una questione di tempo e di compatibilità economiche – dichiara il presidente Confai Marco Speziali – i robot entreranno in massa nei vigneti quando il rapporto tra costo delle manodopera e prezzo finale lo imporrà. È un processo inevitabile. E il prodotto, ne sono certo, non ne soffrirà". La realtà, vista dall’osservatorio mantovano, e che il 75% delle superfici cerealicole utili viene lavorato in fase di semina da imprese agromeccaniche, e che la percentuale sale addirittura al 99% nella raccolta di grano, soia e mais. Cifre molto diverse riguardano la viticoltura, ma qui i margini di espansione della robotizzazione non riguarda solo le macchine vendemmiatrici ma l’intera cura della pianta e del raccolto (cimatura, defogliatura, trasporto dell’uva).

Non a caso il nuovo mercato attrae imprenditori agromeccanici. Nel Mantovano le zone di sperimentazione delle vendemmia robotizzata sono nella Bassa con le due distese di uva da Lambrusco o sulle colline moreniche a Sud del Garda, da dove i sistemi più innovativi si sono estesi ai territori di Valeggio, Peschiera, Custoza per un totale che Confai calcola di 200 ettari La qualità sarebbe assicurata dalla rapidità delle operazioni che garantirebbero una maggiore omogeneità degli uvaggi da vinificare, in particolare per quelli dei vini rossi A chi storce il naso, sostenendo che solo la mano e l’occhio umano garantiscono la bontà del prodotto, gli operatori replicano insistendo sui vantaggi economici della meccanizzazione.