Mantova, truffa ai danni del servizio sanitario nazionale per oltre 3 milioni di euro

Denunciati 19 medici per varie ipotesi di reato

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Mantova, 23 luglio 2018 - La Guardia di Finanza di Mantova ha segnalato all’Autorità Giudiziaria 19 medici per varie ipotesi di reato, che vanno dalla truffa alle false dichiarazioni, accertando un danno per le casse dell’Erario di tre milioni di euro.

Nel corso dell’ultimo biennio, i militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Mantova hanno analizzato la posizione di decine di professionisti sanitari, dipendenti pubblici ovvero convenzionati con il S.S.N, operanti quali medici di base, di guardia medica e del 118; in particolare, è stata verificata la conformità della condotta assunta dagli stessi con la normativa in materia di “incompatibilità” allo svolgimento di più incarichi nel settore sanitario pubblico e privato. Tale normativa prevede che il medico, in presenza di un contratto stipulato con il SSN, non possa assumere ulteriori incarichi con altre strutture sanitarie (sia pubbliche che private convenzionate) ovvero svolgere ulteriore attività professionale in ambito sanitario, attestando - con propria autocertificazione - di non trovarsi in nessuno dei casi di incompatibilità previsti.

Le investigazioni, avviate confrontando i contratti stipulati dai professionisti con le retribuzioni percepite dalle strutture sanitarie, hanno consentito di appurare che gli stessi, al fine di ottenere ovvero mantenere contemporaneamente più incarichi di lavoro con Enti convenzionati con il S.S.N., all’atto della sottoscrizione del nuovo contratto, non dichiaravano la loro incompatibilità; circostanza questa che non consentiva alle strutture pubbliche di fare i necessari accertamenti che, invece, avrebbero portato al non conferimento dell’incarico, ovvero alla risoluzione del contratto già in essere. Oltre ai risvolti penali, poiché le condotte illecite hanno comportato anche un nocumento alle casse dello Stato, i professionisti sanitari sono stati segnalati alla Procura Contabile, per un presunto danno erariale di oltre tre milioni di euro, pari agli importi indebitamente percepiti.