Sgombrato edificio occupato: "C'è il coronavirus, fateci rientrare". Ma il Tar dice no

La vicenda dell'ex casa cantoniera di San Benedetto Po. I giudici: "L'emergenza sanitaria non legittima i ricorrenti"

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

Un'aula di tribunale (Foto d'archivio)

San Benedetto Po (Mantova), 30 marzo 2020 - “La nuova domanda non può trovare d’altronde accoglimento nemmeno fondandosi sull’attuale emergenza sanitaria da Covid-19”. E' un passo del decreto con cui il presidente del Tar di Brescia ha respinto il ricorso di due cittadini di origine straniera, che chiedevano di poter rientrare in un edificio da cui erano stati precedentemente “sfrattati” sostenendo, tra le altre cose, che nell'ambito dell'emergenza coronavirus non avevano altro luogo dove andare.

La vicenda si trascina al Tar dallo scorso febbraio. Oggetto del contendere un'ordinanza del sindaco di San Benedetto Po con cui il primo cittadino ha predisposto lo sgombero e la messa in sicurezza di una ex casa cantoniera situata lungo la strada provinciale 15. Un edificio che, fino a poco tempo fa, era abitato da alcune persone senza però avere nessun titolo per risiedervi. Gli ex occupanti si erano rivolti una prima volta al Tar già a fine febbraio, chiedendo un provvedimento monocratico dei giudici amministrativi che gli permettesse di rientrare nella casa cantoniera in attesa della discussione collegiale, prevista il 1 aprile. L'istanza però era stata respinta. Ora un nuovo diniego da parte del presidente del Tar bresciano dopo la presentazione di un nuovo ricorso lo scorso 16 marzo. Ricorso in cui, tra le altre cose, si poneva l'emergenza Covid-19 come elemento a favore dei ricorrenti per rientrare in quella che, fino a poche settimane fa, era stata la loro casa.

Il decreto del presidente però parla chiaro: nessun titolo è stato prodotto che attesti la legittimità del possesso dell'immobile da parte dei ricorrenti e nemmeno l'emergenza sanitaria in corso “legittima i ricorrenti, come nessun altro soggetto, - si legge nel decreto - all’occupazione senza titolo di qualsiasi bene immobile, né il giudice a favorirla, tanto più risultando inverosimile, pur nell’attuale emergenza, l’assoluta assenza per i due stranieri di adeguati luoghi di ricovero sul territorio nazionale”.